È stato un incontro del tutto casuale sulla bella spiaggia di Vasto
Carla Porfilio, avvocatessa, appariva in gran forma. Era reduce da una lunga passeggiata sul bagnasciuga da San Salvo al golfo vastese. Per nulla affaticata, socievole e disponibile, non certo potevamo perdere l'occasione di farle qualche domanda sulle prossime elezioni per il rinnovo del sindaco di Agnone molto probabilmente da tenersi il 20 e 21 settembre.
Il suo nome come candidata sindaca circola da parecchio tempo. Inizialmente la davano in quota al centro destra riferito al gruppo di Marcovecchio ex sindaco ma dalle ultime informazioni che ci giungono sembrerebbe che anche gli altri schieramenti politici le abbiano fatto delle avances . L'avvocatessa 46 anni di Agnone è stata per ben 16 anni ai vertici della Coldiretti molisana, non ha confermato ma nemmeno smentito soffermandosi nella conversazione molto più sul suo precedente incarico in coldiretti , che sui fatti politici. Raccontava che in Coldiretti "ha speso tutta se stessa" ma lo diceva con una punta di rammarico perchè dalle sue parole trspariva delusione per gli eventi accaduti in seno alla associazione dove si è vista costretta a fare altre scelte fino alle dimissioni
Sulla sua candidatura a sindaca, unico nome femminile che circola in tutto il panorama politico agnonese, ha insistito molto sul candidare non solo un sindaco/a valido/a ma l'intera una squadra ,condizione indispensabile per lavorare a favore dei cittadini e condizione assoluta per una eventuale prima cittadina a rappresentanza dell'Atene del Sannio, a suo dire, paese dalle molte tradizioni culturali, storiche e potenzialità produttive in particolare nel mondo della zootecnia. Una squadra di buon amministratori tali da risollevare le sorti di Agnone.
Non ha smentito nemmeno le voci sulle richieste che le sono giunte da più parti politiche. Avremo dunque una candidata sindaca donna? Sarebbe auspicabile ma il proverbio romano "la sora Camilla tutti la vonno nessuna la piglia" dovrebbe essere da monito per la ex vice presidente della coldiretti , una aspirante candidata dovrebbe fare scelte partigiane perché la confusione genera ambiguità nell'elettorato ed altra confusione