Il Premione di Agnone ai magnifici sette

Domenico Lanciano
09/07/2012
Attualità
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AGNONE - Corre voce, nei dintorni, che gli agnonesi non amino adeguatamente Agnone. Sembra darne prova pure la sua – si direbbe -  inarrestabile ed inspiegabile decadenza, pur avendo significative potenzialità, figli illustri, di grande genio e potere. Per contribuire ad aumentare questo amore verso la propria città ed il suo comprensorio più naturale molisano-abruzzese, l’Università delle Generazioni ha pensato ad un premio, ma non ad un premio qualsiasi, bensì ad un vero e proprio “Premione” ad un grande premio, quello che occorre a metterci un grande cuore per il bene ed il futuro della propria città. Un premio che dia una scossa e sia di riscossa e di rinascimento per tutta la zona!
Il “Premione” consiste in una pergamena dorata che accompagna un pregevole medaglione rotondo di metallo chiaro (peso 115 grammi, diametro 8 cm, spessore 0,5 cm), bellamente ed elegantemente ospitato da una custodia di velluto blu, numerato e retrografato con il nome del premiato, la data e l’Università delle Generazioni assegnataria del riconoscimento. Rappresenta lo stemma del Comune, cioè il grifone alato che sorregge la “A” di Agnone (presente pure nelle cariatidi laterali dei posti a sedere del teatro sannita di Pietrabbondante, quindi simbolo antichissimo di queste montagne, ma anche in un bassorilievo in pietra cementato a lato della chiesa agnonese dell’Annunziata, lato Via Verdi). Attorno, nella circonferenza laterale c’è la scritta latina tardomedievale “Universitas Civitatis Angloni” (Università - cioè Comune, Territorio, Giurisdizione, Popolo - della Città di Agnone). Tale medaglione è stato voluto dal maestro Filippo Catolino dell’Artigianatato D’Aloise, con bottega in Agnone centro, sul corso Vittorio Emanuele 172 (www.artigianatodaloise.it, tel. 0865-78437 e 340-6460910 info@artigianatodaloise.it).

Nelle intenzioni dei promotori, tale “Premione” dovrebbe essere assegnato, ogni anno a partire da questo, a sette persone che ci sono distinte (nel corso di tutta la loro esistenza o per qualcosa di straordinario o anche di semplice ma sollecito ordinario) nel contribuire al bene di Agnone e dintorni. Simbolicamente sette come quei “I magnifici sette” del famoso film western (datato 1960) che avevano il compito di difendere il villaggio dai predoni. Ma la Storia ci presenta anche altre figure e situazioni legati alla magia del numero sette (i sette saggi, ecc.). Per l’anno 2012 i magnifici sette di Agnone sono (in ordine alfabetico): Antonio Arduino, Antonio Camperchioli, Irma Di Primio, Vittorio Labanca, Pierluigi Marcovecchio, Francesco Martino, Maria Cristina Melloni. Tutti hanno messo e continuano a metterci quel tanto di passione in più nel loro lavoro da renderli encomiabili pure in rappresentanza e come simbolo paradigmatico di tanti altri che, come o magari più di loro, si battono per difendere e valorizzare queste montagne.

Antonio Arduino (classe 1938) è stato per 32 anni (1971-2003) direttore della Biblioteca Comunale agnonse, ha scritto la Storia di Agnone in 4 volumi ed ha al suo attivo decine di altre pubblicazioni storiche locali molisane ed abruzzesi. Ha arricchito ed impreziosito enormemente il patrimonio della Biblioteca, rendendola negli anni centro di qualificate attività socio-culturale a livello pure internazionale.  Ha fondato il Museo civico ed è stato promotore di iniziative che hanno dato prestigio a tutta la Cultura regionale.

Antonio Camperchioli (classe 1962) è addetto all’Ufficio Turistico di Agnone, non si risparmia mai nel guidare gruppi e persone pure nei dintorni ed è presente negli stands  in giro per l’Italia per promuovere il territorio altomolisano e anche regionale. Elemento prezioso per l’intera comunità cittadina, con tanta umiltà e sollecitudine, professionalità e passione si dedica a tutto ciò che tende alla valorizzazione locale, collaborando con la Biblioteca Comunale, con la Pro Loco, con il Teatro-Italo Argentino e con altre associazioni.

Irma Di Primio (classe 1955) è addetta allo sportello corrispondenza delle Poste Centrali di Agnone. Nel suo ordinario davvero straordinario, si distingue con tanta semplicità per uno spiccato spirito di servizio e di sollecitudine, per la gentilezza e la simpatia verso l’utenza. E’ la rappresentante di una generazione che si sta avvicinando alla pensione.

Vittorio Labanca (classe 1960) è giornalista vocazionale, iscritto all’Ordine dal 1990. Fin da studente, ha inviato da Agnone corrispondenze per quotidiani, riviste ed altri periodici molisani e nazionali. Ha collaborato con emittenti radiofoniche e televisive regionali. Dal 1991 è direttore responsabile del mensile “L’Eco dell’Alto Molise”. A lungo corrispondente de “Il Tempo Molise”, ha curato per qualche anno la pagina di “Primo Piano Molise”, mentre dal 2010  è titolare della pagina de “Il Quotidiano del Molise”. In fotografia vanta alcuni premi e “scoop” nazionali ed un archivio storico e sociale tra i più copiosi ed importanti della regione. Rappresenta attualmente la maggiore memoria storica e continuità giornalistica altomolisana.

Pierluigi Marcovecchio  (classe 1987) è il più giovane dei premiati. Conseguito il diploma di perito industriale, l’entusiasmo giovanile lo spingeva ad emigrare in Germania dove lo attendeva una vita più sprint ed un posto di caporeparto alla Mercedes, dove aveva già lavorato il nonno paterno. Ma, poi, ha deciso di restare per non desertificare ulteriormente queste montagne, inserendosi nella piccola azienda edile a conduzione familiare e adattandosi a tutti i lavori anche manuali. Un suo grande sogno? Realizzare un Museo dei Fossili Altomolisani di cui ha già interessanti esemplari trovati durante gli scavi edilizi. Sarebbe bello ed utile che altri ne seguissero l’esempio e collaborassero ad aumentare la dotazione di un tale originale Museo, che potrebbe costituire una maggiore attrattiva di Agnone e dintorni.

Don Francesco Martino (classe 1967) è  responsabile della Pastorale Sanitaria della Diocesi di Trivento e cappellano dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone. A parte la sua missione sacerdotale (è stato pure parroco di Poggio Sannita) e la sua innata generosità, don Francesco si sta battendo come indomito leone per l’ospedale agnonese. Da segnalare che, parecchi anni fa, è stato utile pure per l’emancipazione delle ragazze altomolisane, inserendole ai massimi vertici territoriali del calcio femminile giovanile.

Maria Cristina Melloni (classe 1954) è attualmente Vice-Direttrice dell’Archivio di Stato di Isernia. Fin dagli anni ottanta si è dedicata con molta passione ed acume, in particolare e al di là del proprio dovere istituzionale, al riordino dell’Archivio Storico agnonese, mettendo in sicurezza il preziosissimo patrimonio specialmente delle antichissime pergamente, decifrandone alcune e giungendo a ritrovamenti importanti pure per la storia e la letteratura nazionali. Ha contribuito in modo inimmaginabile alla valorizzazione di un passato su cui si fonda oggi, in gran parte, la cultura ed il turismo territoriale.

Il “Premione” del prossimo anno 2013 verrà assegnato facendo ricorso, oltre che alla giuria interna all’Università delle Generazioni,  anche alle votazioni dei lettori del mensile agnonese “L’Eco dell’Alto Molise” e di altri cittadini (pure emigrati) che vorranno segnalare i “sette magnifici” che si distinguono per il maggiore e migliore amore verso la città ed il suo più naturale comprensorio abruzzese-molisano.

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