DI GIOVANNI MINICOZZI
CARDARELLI, SALE OPERATORIE CHIUSE
Dal prossimo 5 ottobre e fino all'assunzione di nuovi anestesisti l'attività chirurgica presso l'ospedale Cardarelli di Campobasso sarà interdetta per tutte le specialità e per i diversi reparti. Saranno garantite solo le emergenze.
A comunicarlo è stato il Dott. Romeo Flocco con la nota (allegata in foto) indirizzata ai vertici dell'Asrem.
Non va meglio negli ospedali di Isernia e Termoli.
Dunque la cronica carenza di personale ha raggiunto il suo apice determinando la totale negazione del diritto alla salute dei cittadini garantito dalla Costituzione nel totale immobilismo dei vertici di Regione e Asrem.
Ma non finisce qui !
Al nosocomio di contrada Tappino continua ad essere interdetta la terapia intensiva per i no Covid nonostante i reiterati annunci del direttore generale Oreste Florenzano - amplificate dalla stampa - il quale da circa tre mesi comunica l'imminente separazione del reparto di terapia intensiva tra contagiati Covid e pazienti ordinari.
In sostanza serve un divisorio, anche di cartongesso, dal costo irrisorio, che l'Asrem non riesce a realizzare.
Intanto nel pomeriggio dello scorso 21 settembre, sempre al Cardarelli, è stato infettato l'intero reparto di ostetricia perché una partoriente e il marito -medico in servizio al Gemelli Molise - che ha assistito al parto sono risultati entrambi positivi al test.
Naturalmente l'intero reparto è stato subito santificato ma la notizia è stata occultata dal direttore Florenzano mentre nei suoi quotidiani quanto imbarazzanti interventi pubblici continua a prendere in giro i molisani e gli stessi operatori sanitari del tutto incolpevoli, anzi vittime, della tragica situazione.
Ovviamente nessuno racconta queste atroci verità. Per poter coinvolgere i molisani lancio un appello alle associazioni di volontariato, ai sindacati, ai diversi comitati e ai cittadini di attivare una civile ribellione per difendere il diritto alla salute , sempre più a rischio, e per invitare il direttore generale Oreste Florenzano a scegliere un'altra regione per la sua "dolce vita".