Nella gestione della pandemia il confronto con le altre regioni è impietoso.
Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia tutti, (dopo aver creato ospedali Covid, dopo aver aumentato i posti letto in terapia intensiva, dopo aver creato protocolli di assistenza medica a distanza, postazioni permanenti per tamponi drive in) stanno predisponendo il piano vaccini per la popolazione ed i soggetti fragili, ovvero gli over 80 e poi gradualmente gli over 70 ed i malati cronici.
Già da oggi nelle altre regioni è possibile prenotarsi per il vaccino e, automaticamente, dopo la prima somministrazione, scatterà la data e quindi la prenotazione per il richiamo.
Da noi invece, come ormai purtroppo ci ha abituati questo governo regionale, regna il caos e il ritardo perpetuo.
Ieri il presidente Toma ha annunciato che sta per scegliere il software che servirà a gestire le prenotazioni.
Quanto tempo ci vorrà ancora per la scelta? Quando il software entrerà in funzione? Chi lo gestirà ?
E c'è qualcosa che forse è ancora più grave: in Molise mancano finanche i punti vaccinali, ovvero non si sa ancora dove si dovrà andare per vaccinarsi perché Florenzano non lo ha ancora comunicato alla Direzione Generale Salute.
Mentre il nostro presidente e il direttore generale Florenzano se la prendono con calma e non hanno alcuna fretta nel trovare soluzioni al punto che Toma ha dichiarato come obiettivo di poter ‘vaccinare i molisani entro agosto’ (sic!!!), chi combatte questa battaglia in prima linea è stremato.
Ci dicono che i medici di medicina generali e i pediatri di libera scelta hanno deciso di abbandonare il tavolo dell'unità di crisi regionale. Il motivo? Sono stati esclusi dal piano vaccinale.
I medici del Cardarelli sono sfiancati, abbiamo dato voce alle loro difficoltà decine di volte ma nulla è cambiato.
A questo si aggiunge il timore dei pazienti che temono di non poter ricevere la giusta assistenza una volta ricoverati.
Ci chiediamo perché Toma non chieda aiuto, qualora fosse possibile, ai medici della Croce Rossa, ai sanitari dell’Esercito o alle associazioni come Emergency?
O forse chiedere aiuto sarebbe un gesto di umiltà, significherebbe ammettere di non essere stati in grado fino ad oggi di gestire questa emergenza.
Allora lo chiediamo noi: presidente metta da parte l’orgoglio e pensi a difendere il diritto alla salute di tutti noi molisani.
Vittorino Facciolla