L'infezione da Covid 19 ci ha colto del tutto impreparati e nel 2021 dove la scienza, la ricerca hanno compiuto passi da gigante, ancora non riescono esttamente a comprendere come e dove si è sviluppato il virus e come combatterlo fino in fondo.
Certo con la messa appunto di diversi vaccini anti-covid, a parte qualche ritardo sui tempi di produzione delle multinazionali del farmaco, ha ridato a tutti la speranza di tornare alla vita normale anche se in questo triste periodo si sta fronteggiando la terza ondata di infezione di massa che si presenta attraverso, a detta della scienza, variabili del virus, molto aggressive ed estremamente contagiose.
La pandemia da coronavirus sta mettendo inginocchio intere categorie di lavoratori ,di imprese e attività commerciali e sta seminando anche tante ansie e paure in tutto il mondo. E' chiaro che le categorie più fragili e a maggiore rischio, gli anziani, i disabili, le persone sole, vanno tutelate e nserite in una rete di protezione sanitaria, sociale e di supporto. L'infezione da covid prevede l'isolamento del paziente per ridurre il contagio L'isolamente puo' mettere in crisi gli equilibri familiari ed espone le persone sole alla perdida dell'autosufficienza. Cosa fanno le istituzioni, a supoprto delle famiglie e dei cittadini .Abbiamo rivolto la domanda agli organi competenti , Asrem, Comune, Protezione Civile.
Daniele Saia,il sindaco di Agnone, e l'assessre alla Sanità del comune Giovanni Di Nucci rispondono alle nostre domande. Agnone sta attraversando il periodo piu buio dall'inizio pandemia, ad oggi si registrano circa 96 casi positivi su una popolazione di 4901 abitanti dato che desta molta reoccupazione
Domanda:
In caso si contrae l'infezione da Covid 19 come far fronte alla malattia da un punto di vista sociale-sanitario?
la risposta del sindaco:
1) Si deve rimanere a casa, in una stanza dedicata e dotata di buona ventilazione. È necessario limitare gli spostamenti in aree comuni della propria abitazione. Vanno indossati tutti i dispositivi di protezione individuale.
2) Bisogna chiamare innanzitutto il proprio medico di base che provvederà ad attivare a seconda della diagnosi le USCA o il 118.
3) è possibile rivolgersi al Comune ai seguenti numeri 3683840974/0865723227/0865723216 che attiveranno il servizio di Protezione Civile per rifornimento di medicinali e beni alimentari
4) sul suolo comunale è attiva la consegna di pasti a domicilio da parte dei vari locali presenti. Per le pulizie, bisognerà attendere in quanto la casa non è frequentabile per positività.
4) le USCA (unità speciali di continuità assistenziale) sul suolo altomolisano sono due e operano per 12 ore al giorno. Vengono attivate dal medico di famiglia su richiesta dell’assistito. Di notte è disponibile il servizio di 118.
La risposta dell'Assessore alla sanità:
Il ruolo del Medico di famiglia è centrale perché è l'unico che dopo una valutazione dello stato di gravità dei parametri vitali può avviare la procedura, dare farmaci , richiedere la intervento delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) o il 118 se la situazione è grave. Il 118 è attivo anche nei prefestivi e festivi e può essere richiesto direttamente dal paziente o dai familiari. La gestione domiciliare di un caso di sola positività asintomatica o con sintomi lievi è analiticamente descritta su una lettera consegnata ai positivi fin da quando furono segnalati, mesi fa, i primi sporadici casi. Tenete anche conto che, senza passerelle e in silenzio, stiamo portando avanti, con impegno duro e stancante, una campagna vaccinale che mette a dura prova la nostra resistenza fisica. Per fare meglio abbiamo bisogno dell'aiuto e collaborazione di tutti. Nessuno escluso. È un momento drammatico per la nostra comunità. Nessuno di noi ha il rimedio infallibile a tutti i problemi che ci sono. Noi non ci siamo tirati mai indietro e il nostro telefono è sempre acceso. Personalmente ricevo moltissime telefonate e rispondo a tutti o richiamo se non faccio in tempo. Se ci sono altre domande oltre a quelle giustamente poste da Maria sappiate che se non rispondo subito è perché sono impegnato nel centro vaccinazioni perché siamo convinti ( e con me decine di infermieri , OSS, e tantissimi medici volontari) che è l'unico modo per arrestare questa peste.
Risposte che coprono sicuramente gran parte delle esigenze della popolazione, anche se il virus presenta tante sfaccettature che necessitano di soluzioni più o meno complesse a secondo dei casi e che purtroppo in una regione come il Molise sul fronte sanitario ma anche sul versante dell'organizzazione del supporto sul sociale, questa pandemia sta evidenziando le già note carenze in particolare sul nostro territorio, l'Alto Molise. Il sistema sanitario molisano è insufficiente a coprire i numeri dei malati, i piu gravi vengono trasferiti in altre regioni e si è dovuti ricorrere all'esercito, ai trasferimenti in elicottero e in un anno dall'inizio della pandemia stessa, non c'è una struttura completamente dedicata a malati covid.