Con l'arrivo delle belle giornate, anche se limitati dalle norme restrittive dovute alla pandemia da covid 19, ci si sposta verso le campagne o i parchi. In molti ci segnalano la presenza sugli alberi, anche nei pressi del centro abitato , di alberi infestati dalla processionaria, un lepidottero presente nelle nostre zone che puo' determinare effetti sanitari avversi per le persone e gli animali con cui viene a contatto. Infatti, i peli che ricoprono queste larve sono fortemente urticanti al contatto, sia cutaneo che delle mucose degli occhi e delle vie respiratorie, soprattutto in soggetti particolarmente sensibili
La Processionaria del pino è una farfalla che allo stadio larvale, comunemente chiamato “bruco”. Si nutre di aghi di pino, cedro ed altre conifere, costruendo sulla chioma delle piante grossi e vistosi nidi biancastri.
I bruchi della Processionaria del pino sono provvisti di peli urticanti e di norma raggiungono la maturità tra fine febbraio ed aprile, quando abbandonano definitivamente i nidi scendendo dalle piante in lunghe “processioni” (da qui deriva il nome comune dell’insetto) in fila indiana, per andare ad interrarsi ad alcuni centimetri di profondità, dove si trasformeranno in farfalle durante l’estate.
Gli alberi piu colpiti sono tutte le specie di pino e di quercia e in particolare il Pino silvestre (Pinus sylvestris), Pino nero (Pinus nigra), e per le specie arboree la Quercia, Olmo, Carpino, Tiglio, Salice, Castano, Robinia. Le segnalazioni riguardano la pinetina nei pressi di Belmolte del Sannio e in territorio agnonese dopo la stazione Agip. Nella foto copertina il pino infestato da processionaria nei pressi di Agnone.