RICEVIAMO e pubblichiamo una lettera inviata dal consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Vincenzo Cimino. Pur trattandosi di una missiva indirizzata ai soli giornalisti, dunque in qualche modo riservata, riteniamo opportuna e addirittura necessaria la sua pubblicazione perché le parole di Cimino, puntuali e precise, fotografano la realtà dell'editoria molisana, quella cioè di un settore completamente allo sfascio, con colleghi sfruttati, pagati quattro soldi, licenziati dall'oggi al domani. Grazie al consigliere Cimino che ha portato alla luce ciò che tutti, nel settore giornalistico, sanno ma non dicono. La redazione di questa testata è pronta, in qualsiasi momento, ad appoggiare le eventuali iniziative di protesta e sensibilizzazione che Cimino vorrà porre in essere.
Gentili colleghi,
avverto la necessità di rubarvi due minuti di attenzione. Ho bisogno del vostro apporto per tentare di mobilitare le coscienze, per avviare un percorso di condivisione di uno stato di crisi per la categoria, per tentare di scuotere una categoria, la nostra, che non può più permettersi di subire continue prevaricazioni e vessazioni di ogni tipo. Editori da una parte, la crisi del mercato pubblicitario e delle vendite, lo scettro maldestro della politica e la sfiducia della gente dall’altra, stanno mettendo a nudo una realtà che non riesco a tollerare. Guardiamoci attorno: nella nostra realtà molisana abbiamo uffici stampa con colleghi che hanno contratti di collaborazione, spesso nei gruppi regionali abbiamo contratti di segreteria con giornalisti costretti a vivere in clandestinità. Vogliamo parlare di quello che accade nelle radio? Vogliamo parlare del caos che regna nei telematici? Fermiamoci un attimo e ricordiamo gli ultimi due anni: quotidiani che nascono e muoiono, tv che chiudono le redazioni a Campobasso, Isernia e Termoli, quotidiani che chiudono redazioni e licenziano decine di colleghi, i quali si sono trovati, seppur malpagati e sfruttati, in mezzo ad una strada dall’oggi al domani. Vogliamo parlare della molisanità presente nel Tg regionale? Vogliamo parlare dei concorsi banditi e bloccati, del bacino dei disoccupati? Vogliamo stendere il discorso ai telecineoperatori, ai tanti colleghi giornalisti che si improvvisano grafici, fotografi, titolisti ed impaginatori?
Andiamo avanti. Riflettiamo sui quotidiani regionali. Non c’è giorno in cui non mi si sottopongano questioni su ritardi nei pagamenti, contratti non corrispondenti ai compiti redazionali dei colleghi, vertenze lunghe ed estenuanti, tagli nella filiazione, tagli nei già magri stipendi, il tutto senza prospettive, senza garanzie e senza un minimo di tutela per giornalisti ormai ultratrentenni se non quarantenni. Accanto a questa situazione vi risparmio le incertezze sui periodici e le tv che hanno visto tagliato anche il fondo nazionale. Ebbene, in questo quadro desolante, raccapricciante e paurosamente incerto, vi chiedo una mobilitazione dandovi il mio apporto pieno e pronto per una manifestazione di sensibilizzazione istituzionale. Pertanto vi chiedo un parere circa un mio simbolico incatenamento davanti la Giunta regionale, il Consiglio, la Prefettura, l’Ordine stesso (ovunque mi diciate voi). Una manifestazione collettiva da organizzare insieme ma gradirei sapere cosa ne pensiate. Anche perché senza di voi, sinceramente non avrebbe senso. Aspetto vostre repliche.
Vi confermo l’adesione del collega consigliere Cosimo Santimone
Vincenzo Cimino
Consigliere nazionale Odg