Cento chilometri a piedi per recitare un'Ave Maria

redazione
12/09/2012
Attualità
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Come un tempo: da Carovilli a Casalbordino
Pellegrini fino al santuario della Madonna dei Miracoli
Hanno percorso 100 chilometri a piedi in tre giorni; sono arrivati stanchissimi, ma negli occhi avevano la soddisfazione di aver compiuto un sacrificio da dedicare alla Madonna dei Miracoli.
Un gruppo di 14 persone, partite da Carovilli la mattina di venerdì 7 settembre, hanno raggiunto Casalbordino domenica sera in perfetto orario con la celebrazione della messa delle 18,30 presso il Santuario della Madonna.
Cosa spinge oggi, nel 2012, un gruppo di persone ad affrontare tre giorni di grande fatica e sacrificio, dato che ormai gli spostamenti anche di poche decine di metri si fanno sempre in automobile? Si tratta di un misto di sentimenti: in primo luogo la fede religiosa, senza la quale non si affronta la fatica di un pellegrinaggio a piedi; poi il piacere di camminare a contatto con la natura e con le persone che il gruppo di pellegrini ha incontrato nei vari paesi attraversati e che hanno riservato loro un’accoglienza molto affettuosa; infine l’amore per le tradizioni, perché, come spiega Salvatore Testa, l’organizzatore della marcia: “fino a 70-80 anni fa, gruppi di persone dei nostri paesi dell’Alto Molise partivano a piedi in pellegrinaggio per raggiungere il Santuario della Madonna dei Miracoli. Anche le mie nonne l'hanno fatto più volte ed è per questo che da molto tempo avevo il desiderio di ripercorrere le loro orme in tre giorni. Certo, loro impiegavano molto più tempo perché dovevano affrontare anche il viaggio di ritorno che noi, al contrario abbiamo fatto in pullman”.
La tradizione del pellegrinaggio al santuario di Casalbordino è legata all’attività agricola che in passato caratterizzava in prevalenza la vita dei nostri paesi. Alla Madonna dei Miracoli si rivolgevano i contadini per chiedere la salvaguardia dei loro raccolti contro le improvvise grandinate capaci di distruggere tutto. Proprio un evento di questo tipo e l’apparizione della Madonna ad un anziano contadino di Pollutri, Alessandro Muzio, hanno fatto nascere nel 1576 la devozione e la successiva costruzione di una cappella che ha avuto successivi ampliamenti fino a diventare l’attuale bellissimo santuario con annesso convento dei Benedettini.
Il gruppo dei pellegrini era molto composito: c’era un ragazzo poco più che sedicenne, Alex, ed un quasi ottantenne; persone abituate a camminare e persone dal lavoro sedentario; una ragazza, la robusta e atletica Maria Rosaria e gli indomabili Pietro e Vituccio. Il gruppo è stato accompagnato, con un furgone attrezzato di tutto punto, da Franco Cerulli e Giovannino Conti i quali hanno curato tutta la parte logistica precedendo i viandanti e facendo trovare predisposte tutte le necessità per i pasti e per il riposo. La prima tappa, di circa 39 chilometri, da Carovilli a Guado Liscia è stata la più dura perché dopo la salita fino alla località “Tre termini” i pellegrini sono discesi fino al Verrino, 700 metri circa, e sono risaliti fino a 1100 metri di Guado Liscia, nei pressi di Rosello, dove hanno cenato e dormito in un agriturismo. Il giorno successivo hanno raggiunto Tornareccio passando per il Monte Castel Barone, attraversando la bellissima abetina di S. Onofrio ed il borgo di Roio del Sangro che vanta appena 67 abitanti gentilissimi ed accoglienti. A Monteferrante hanno potuto assaggiare l’acqua che caratterizza la zona ed è dotata di straordinarie caratteristiche organolettiche. A Tornareccio sono stati ospitati da Don Davide Spinelli presso la Casa del Pellegrino, hanno visitato il Santuario della Madonna del Carmine ed hanno cenato in un ristorante “promosso a pieni voti”. Il terzo giorno sono partiti di buonora per andare ad Atessa, dove hanno visitato il convento di San Giovanni e il Duomo di San Leucio; di qui hanno raggiunto Casalbordino dove, a circa tre chilometri, sono stati raggiunti dal Parroco di Carovilli ed una nutrita schiera di parenti e amici arrivati in pullman per raggiungere insieme a piedi il Santuario della Madonna dei Miracoli. 
“Sono state tre giornate molto faticose – è stato il commento di tutti – ma sono servite a ritemprare i sentimenti ed il fisico”.

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