Agnone, gli stranieri residenti chiedono luoghi di incontro per non rinunciare o cancellare le proprie radici, la propria cultura e religione

Maria Carosella
10/08/2021
Attualità
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I tanto vituperati  social, ma utilizzati oramai da tutti, grandi e piccini, offrono spesso invece spunti di riflessioni da non sottovalutare. Questo post l'ha scritto una ragazza di ogine marocchina ma che vive in Agnone oramai da svariati anni. Esprime una richiesta che noi riprendiamo per sottoporla all'attenzione dell'Amministrazione comunale e scrive:

"Buongiorno volevo solo esprimere un mio pensiero......sarebbe molto bello che anche ad Agnone ci fosse uno spazio anche per gli extra comunitari.una sala dove poter fare qualche festa,un luogo di preghiera, un luogo d'incontro,dove poter festeggiare qualche nostra tradizione.sarebbe molto bello....siamo un sacco di famiglia qui ad Agnone e in zona peccato però che non abbiamo nulla. abbiamo anche noi la necessità

E solo un piccolo pensiero"

 Con parole semplici fa una richiesta del tutto legittima che va incontro alle esigenze dei tanti, circa una cinquantina tra famiglie, progetto  Sai ex Sprar, Cas che vivono ad Agnone, tra di loro molte famiglie con bambini. Chiedono uno spazio dove potersi incontrare, dove poter pregare, fare delle festicciole e coltivare le loro tradizioni, e cultura. 

 Ad Agnone inoltre afferiscono anche gli stranieri residenti a Belmonte del Sannio, Capracotta, Pescopennataro, Poggio Sannita dove insistono piccole comunità e  altri situati nei paesi limitrofi.

Integrazione non significa rinunciare o cancellare le proprie radici, la propria cultura o religione, la propria storia,la propria tradizione, la propria civiltà. Non significa  rinunciare alla propria visione del mondo e della vita. Ma l'integrazione deve passare attraverso il dialogo, il confronto e il reciproco riconoscimento. Ogni società multietnica deve fondarsi sul riconoscimento di pari dignità e pari opportunità delle singole identità culturali

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