Eolico selvaggio, Cieri: Colpa dei sindaci dell'entroterra

Rodrigo Cieri
13/09/2012
Attualità
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L'EDITORIALE sull'eolico, o meglio, sull'aggressione eolica cui è sottoposto il territorio montano del Vastese, ha innescato un interessante dibattito. Riceviamo, e pubblichiamo volentieri, il commento del collega giornalista Rodrigo Cieri (nella foto in basso), già sindaco di Celenza sul Trigno.

 

I sindaci della costa hanno ritenuto dannoso per l’immagine, e quindi per il turismo, l’insediamento dell’eolico e si sono battuti perché non venisse realizzato. Non mi risulta che abbiano dichiarato di volerlo a casa nostra, cioè nella nostra montagna. La responsabilità è solo della zona interna. Sull’argomento mi sono espresso più volte e ultimamente, a proposito dei lavori già iniziati per il parco eolico di San Giovanni Lipioni su “Il Monte”, ne ho parlato sul blog. In linea di principio non sono contrario. Si tratta di una scelta importante che incide sull’immagine del nostro paesaggio e non solo, vista la vicinanza di alcuni parchi a ridosso dei paesi. Fui d’accordo con l’allora assessore Caramanico, in una riunione nell’ambito della Comunità Montana Alto Vastese, nell’ultimo anno del mio mandato sindacale, fine 2006, su un progetto razionale, di iniziativa regionale, che avrebbe dovuto interessare i vari comuni con uguale ripartizione degli utili e in una zona poco incidente. Il principio, infatti, era che il paesaggio è di tutti e la vicinanza tra i comuni è tale per cui l’impatto è subito da tutti. Non se ne fece nulla. Non sono d’accordo sulle modalità di realizzazione del progetto “Tramonto”, in territorio celenzano e in collaborazione con Torrebruna, attiguo a quello di San Giovanni Lipioni. La popolazione non è stata coinvolta nella giusta misura, nella sua totalità. Ci sarebbe stato bisogno perché i giganti eolici sovrastano il paese ad appena qualche chilometro. Bisognerebbe mettere sul piatto della bilancia ciò che si perde e ciò che si guadagna. Con la riduzione del numero dei pali sicuramente è prevista una riduzione delle entrate. Temo che la perdita sia maggiore. Ma l’amministrazione di Celenza deve aver fatto un altro tipo di calcoli che, ovviamente, non m i è noto. Posso solo immaginare. La responsabilità, quindi, è solo degli amministratori locali. La sofferenza peggiore è quella di vederli marciare in ordine sparso, ciascuno per sé, per ciò che ritiene utile al suo paese.

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