Piano sanitario, la diocesi di Trivento esprime cauto ottimismo

San Francesco caracciolo: lettera del direttore alla pastorale sanitaria don Francesco Martino

redazione
14/09/2012
Attualità
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AGNONE. In una lettera il direttore della pastorale sanitaria della diocesi di Trivento, don Francesco Martino, esprime cauto ottimismo sulla riorganizzazione sanitaria della Regione Molise elaborata negli ultimi giorni dalla IV Commissione. Ecco il testo. 

"Egregio Sig. Presidente,

 

questo Ufficio Pastorale della Diocesi di Trivento, dopo aver attentamente letto e approfondito il Documento conclusivo elaborato dalla IV Commissione  sulla riorganizzazione sanitaria della Regione Molise, non può non apprezzare convintamente e in maniera totalmente indipendente il frutto conclusivo dell’intero lavoro svolto da lei e dai Commissari, a partire dalla metodologia di lavoro, dall’impostazione data, dalla volontà di perseguire unicamente il bene comune della Regione Molise in un tempo oltremodo difficile e critico per la mancanza di credibilità – forse dovuta ad errori ed inadempienze evitabili – di cui siamo vittima presso i tavoli tecnici nazionali.

Questo Ufficio ha apprezzato lo sforzo convinto di voi tutti di delineare delle linee quadro di indirizzo sanitario che pongano al centro la persona e il cittadino del percorso sanitario e non solo la spesa e la razionalizzazione economica, in un quadro sicuramente perfettibile ma già buono in partenza per un serio piano di razionalizzazione – e non razionamento – a beneficio della popolazione tutta della Regione.

Ha apprezzato il coraggio di ridisegnare secondo le linee generali le Reti Ospedaliera, dell’Emergenza/Urgenza, delle emergenze Cardiovascolari e Neurochirurgiche, dell’Assistenza Territoriale con la piena attivazione dei PTA, primo passo per iniziare la costruzione vera di una sanità sul territorio oggi finora sostanzialmente assente e quindi prettamente ospedaliera, disegnando una piramide basata sull’organizzazione Centri Hub – Spoke – Assistenza di Base, che finalmente individua eccellenze e competenze, al di là dei particolarismi territoriali e delle nicchie privilegiate, che tanto male arrecano al nostro sistema sanitario.

L’Ufficio ha condiviso anche le idee guida sulla riorganizzazione dei presidi minori, e sostiene che la caratterizzazione medico/riabilitativa data loro è una chanche importantissima per coprire un’area sanitaria particolarmente carente nella Regione, su cui finora si è investito pochissimo, e per Larino e Venafro costituisce un’opportunità da non sottovalutare, in un discorso vero e reale di rete compiuta, che è pienamente condiviso ed apprezzato.

In merito al presidio territoriale montano di Agnone, l’Ufficio ha apprezzato l’attenzione della Commissione al problema sanitario territoriale dell’area di confine, e ritiene importante la sottolineatura emersa, valida anche per Larino e Venafro, della necessità assoluta che si preveda un adeguamento tecnologico ed un incremento del personale medico, infermieristico ed ausiliario in modo da garantire adeguati livelli di sicurezza ad operatori e utenza, diventando poli di attrazione per i comuni limitrofi  extraregionali e consentendo – nel caso di Agnone e Venafro -  di attuare quegli accordi di confine che ne assicurino l’efficienza e l’esistenza.

La condivisione piena delle linee emerse, che meritano di essere ulteriormente precisate ed approfondite nelle sedi deputate, è pressoché totale da parte di questo organismo, che apprezza anche le idee emerse sulla prevenzione e il contenimento delle liste di attesa.

Nel contempo, esprimendo la vicinanza e il pieno sostegno della realtà ecclesiale rappresentata al lavoro svolto dalla Commissione, si augura ed auspica che la Struttura Commissariale tenga puntualmente conto delle osservazioni emerse, e non proceda in direzione di un “razionamento” sanitario che potrebbe avere effetti catastrofici non solo a livello economico sull’intera Regione, ma con l’illusione di un risparmio immediato costituisca invece l’azzeramento della sanità nelle aree periferiche della Regione, con risultato un drammatico incremento della mobilità passiva, della fuga dal territorio e desertificazione, e quindi un aumento finale di costi per una sanità quasi nulla e non risolutiva dei problemi epidemiologici e dei bisogni sanitari della popolazione.

L’appello al governo e alla struttura commissariale è quello di sedersi attorno ad un tavolo insieme al Consiglio Regionale, rappresentativo della Regione ed unico organo costituzionalmente deputato a riformare la sanità in Regione, e nel dialogo e nel confronto ricercare le soluzioni valide per il bene del cittadino, posto al centro del sistema sanitario, perché abbia una sanità vera e di qualità secondo il dettame dell’Art. 32 della Costituzione, vincendo le diffidenze emerse a causa degli errori o trascuratezze passate, di cui non si vuole misconoscere gli effetti, ma che oggi non hanno più modo di esistere, visto – finalmente – la metodologia seria e la concretezza realistica con cui la IV Commissione unita, maggioranza ed opposizione, hanno operato e di cui il documento è finalmente una bella testimonianza.

Con il compiacimento e l’apprezzamento dell’intera Diocesi a lei e a tutti i Commissari dell’organismo da lei rappresentato". 

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