Sanità, la lenta morte del consultorio familiare a Agnone. Le domande agli assessori Di Nucci e Sciullo

Maria Carosella
11/09/2021
Attualità
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C'era una volta , ora non c'e' piu'. Le favole di solito cominciano cosi, ma normalmente finiscono con un lieto fine. Invece per il consultorio familiare ad Agnone le cose sono andate diversamente.

I consultori familiari sono strutture distrettuali, Sono passati 20 anni dall'approvazione della legge istitutiva dei Consultori Familiari (n. 405/75) a cui hanno fatto seguito, dal 1975 al 1979, le leggi regionali attuative. Nati  per merito del movimento delle donne e più specificamente dei movimenti femministi, sviluppatisi dall'inizio degli anni '70 in Italia, che imposero all'attenzione dell'opinione pubblica, della scienza ufficiale e del mondo sanitario l'importanza del punto di vista di genere e della soggettività femminile, collocate nel contesto delle relazioni sociali.

I Consultori familiari, ci teniamo a ricordare, devono assicurare: 

  • Assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche per le problematiche che riguardano i minori. 
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  • La contraccezione consapevole
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  • La divulgazione delle informazioni per promuovere o al contrario prevenire la gravidanza, consigliando i metodi e i farmaci adatti a ciascun caso.
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  • L’informazione e l’assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, comprese le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
  •  
  • L’informazione sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare
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  • La diagnosi precoce dei tumori del collo dell'utero tramite pap test, 
  • Assistenza in tema di diritto di famiglia: per problemi riguardanti separazione, divorzio, riconoscimento di figli naturali e altre situazioni disciplinate dal Diritto di Famiglia,
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  • Consulenze e psicoterapie brevi

 

Un aiuto professionale corretto per affrontare i problemi personali e di coppia legati a questo all'interruzione volontaria di gravidanza.

  •  Consulenza e supporto in menopausa

 

​Dunque sono strutture essenziali a supporto  della donna, della famiglia, dei bambini.

Ad Agnone dalle testimonianze, il consultorio per molti anni e' stato in grado di fornire ottime prestazioni, ma nel tempo ha subito tagli e trasferimenti, blocco delle assunzioni del personale, impoverimento della struttura e tecnologica, fino ad arrivare ai giorni nostri che ne hanno decretato la fine assoluta. Ci si chiede come mai  tutto questo è successo nell'indifferenza generale della politica, delle istituzioni e della stessa popolazione?.

L'ospedale San Francesco Caracciolo smembrato anche esso negli anni , è stato il protagonista di grosse rivendicazioni e battaglie  da parte della popolazione che dopo anni di giuste lotte, per vedersi riconosciuto il diritto alla salute, oggi  sembra pervasa da un sentimento di impotenza e rassegnazione.

Purtroppo con lo smembramento dell'ospedale sono stati cancellati anche i servizi distrettuali essenziali a partire dai consultori e la pediatria. E' di pochi giorni la notizia dell'pprovazione  da parte del commissario straordinario alla sanità, il presidente della regione Donato Toma, del POS, relativo agli anni 2019-2021, firmato con enorme ritarto visto che siamo alla fine del 2021 e oramai si rende necessaria la  programmazione del Pos relativo al 2022-2024.   Ma cosa contiene il POS  appena approvato, non è chiaro, il documento pubblico ancora non è del tutto chiaro,  sembrerebbe però che l'ospedale di Agnone e' contemplato come ospedale di area disagiata, come non si evince l'articolazione dell'assistenza territoriale.. Di fatti sinora rispetto alla garanzia in Alto Molise dei LEA, sono stati pochi, di chiacchiere purtroppo se ne sono fatte tante.

 La domanda va anche agli attuali amministratori del comune di Agnone. Crea molto rumore il silenzio su tali questioni dell'attuale assessore alla Sanità del comune di Agnone Di Nucci e dell''assessora alle politiche sociali,Sciullo. Sulla questione sanitaria in alto Molise i due assessori citati del comune di Agnone dovrebbero rispondere a molte domande che esigono una risposta,  a un anno dal loro insediamento. Altrettanto dovrebbe fare il sindaco Daniele Saia Il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio.  Ai sindaci sono affidati poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull'operato del direttore generale delle ASL

 Le domande sono: Cosa e' contemplato nel POS 2019-2021 per il San Francesco Caracciolo?  E una donna, una coppia, una famiglia altomolisana  ha ancora diritto in questo territorio alle prestazioni sanitarie essenziali che deve assicurare un consultorio familiare?  Oppure le uniche opportunità restano quelle di recarsi fuori Agnone o ricorrere a prestazioni a pagamento?  Purtroppo si assiste oramai impotenti alla cancellazione di ogni diritto, diritti conquistati da milioni di donne che hanno combattuto per anni nelle piazze , nelle aule dei tribunali,in ogni dove.

 

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