Oggi presso il centro vaccinale di Agnone sono stati inoculati circa 329 vaccini. Tra prime dosi ai piu giovani, seconde e terze dosi nei vari richiami, l'affluenza era altissima. Persone provenienti da tutto l'alto Molise che hanno avuto l'accesso, in molti, senza alcuna prenotazione con la unica richiesta onde evitare contagi di una mascherina ffp2. Grande disponibilità e attenzione da parte dello staff medico, infermieristico e i volontari della protezione civile.
Un centro vaccinale quello di Agnone, nato dalla ostinazione e la volontà del vice sindaco, assessore alla sanità del comune di Agnone, dott Giovanni Di Nucci ,ex dirigente di secondo livello del reparto di medicina del San Francesco Caracciolo.
Condividendo le linee guida Asrem, ha offerto alla popolazione altomolisana un servizio che probabilmente non sarebbe mai sorto qui d Agnone ad opera della Asrem. Si ipotizzava allora, circa un anno fa , che l'Alto Molise per le vaccinazioni, dovesse afferire alle HUB vaccinali di Isernia. Invece il dott Di Nucci, coinvolgendo molti medici di Agnone in pensione, i volontari della protezione civile, gli infermieri, ha dato agli altomolisani la possibilità di avere il vaccino a casa propria, alla lettera, nel senso che non solo hanno praticato vaccinazioni presso il centro vaccinale di San Francersco, ma si sono recati presso le abitazioni, a domicilio.
Medici, infermieri, protezione civile hanno fornito un servizio indispensabile per la popolazione, agendo sul senso di responsabilità, senso civico, di un gruppo di volontari che si sono resi disponibili a dare il proprio contributo nel bel mezzo di una pandemia che si è rivelata lunga e perniciosa.
La domanda che sorge spontanea e' questa? E' giusto che la società civile con grande senso di responsabilitò si sostituisca allo stato? I volontari si adoperano in tutto, addirittura vanno loro stessi da Agnone a prelevare le dosi vaccinali a Campobasso. In Italia viviamo in uno stato di diritto, il diritto alla salute è più importante dei diritti soggettivi, inviolabile, inalienabile, intrasmissibile, indisponibile e irrinunciabile; è un diritto valevole erga omnes, non solo per i cittadini italiani ma anche per gli stranieri riconosciuto e garantitio dall’art.32 della Costituzione Italiana.
Ma tale diritto è ugualmente esigibile in tutte le regioni italiane? Se un comune decide di autorganizzarsi attraverso un degno gruppo di volontari, non sta in qualche modo sostituendo uno stato assente che non garantisce un diritto durante una pandemia? Ma è cosa nota, il volontariato in Italia spesso sostituisce e garantisce diritti agli ultimi nella scala sociale
Quello che sta accadendo da anni ormai, è un lento ma continuo ritirarsi della macchina statale da tutte le dinamiche sociali e assistenziali. Per questo le associazioni e il terzo settore hanno sostituito nel tempo quelli che in precedenza erano gli impegni pubblici nel sociale. Ma la battaglia per una sanità degna di questo nome in alto molise non deve allentare la presa. Deve continuare a chiedere il rispetto dei Lea nel nostro territorio e il san francesco Caracciolo deve ritornare ad essere un degno ospedale di area purtroppo realmente disagiata. Un grazie di tutta la comunità va ai volontari di Agnone che hanno sostituito uno stato assente, inefficiente, lontano dai cittadini in un tragico momento che ci ha visto e ci vede ancora tutti coinvolti nella lotta al covid 19