Scuola Agnone: I genitori contro la settimana corta si autorganizzano, hanno formato un comitato, e formulato una petizione con raccolta firme per bloccare la partenza di un orario che a loro dire discrimina i bambini che abitano nelle campagne dell'agro agnonese, che sottrae ore all'offerta formativa, che penalizza i più piccoli.
Oggi hanno presentato la petizione indirizzata alla dirigente scolastica Tonina Camperchioli, al Collegio dei docenti, al sindaco di Agnone Daniele Saia, al Commissario Straordinario Maria Rosaria Vecchiarelli e alla direttrice USR Molise Anna Paola Sabatini. La petizione contiene tutte le ragioni della loro opposizione ad una modifica sostanziale dell'orario di entrata e di uscita da scuola,(8.10-13.50) che ai loro occhi non appare innovativa ne' tantomeno abbraccia un progetto a favore degli studenti. L'orario definito a torto, da più parti "tempo pieno" e' onor del vero un tempo lungo che si potrebbe trasformare in "vuoto", che non favorisce l'apprendimento e tantomeno la socializzazione degli scolari e studenti.
I familiari degli studenti comunque tirano dritto nella loro protesta, oggi le prime 70 firme sono state protocollate e depositate al comune di Agnone, la raccolta firme, annunciano, proseguirà fino a venerdi' 14 gennaio. Intendono raccogliere il più alto numero di firme possibile per raggiungere il loro obiettivo: una buona scuola, a dimensione di bambini e di ragazzi che investe e non sottrae alle nuove generazioni.
Anche la dirigenza scolastica comunque tira dritto per la sua strada e sta impostando la nuova organizzazione finalizzata alla settimana corta. Se lunedi 10 si riparte con la didattica in presenza, ancora non giungono notizie certe sulla riapertura in presenza o in Dad,l'orario sarà quello organizzato su cinque giorni, cosiddetta settimana corta
Oggi, sono stati comunicati i nuovi orari dei mezzi di trasporto scolastici alle famiglie e sono emerse già alcune criticità. Gli scuola bus anticiperanno l'orario di fermata di circa un quarto d'ora la mattina in entrata, in pratica la prima fermata per prelevare il primo bambino che sale sull'autobus in zona Santa Lucia, già costretto ad alzarsi all'alba dovrà fare un ulteriore sacrificio per vedere esigibile il suo diritto all'istruzione.
Si verificherà altrettando all'uscita, con un quarto d'ora di ritardo, cioè i bambini escono all'alba e rientrano al tramonto, tra l'altro con un mini pasto portato da casa da consumarsi a scuola in una pausa concessa di un quarto d'ora.Il neo comitato dei genitori, ipotizza, tra l'altro, anche un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale Di seguito la petizione:
Comitato dei genitori di alunni frequentanti
I.O.” G.N. D’AGNILLO” di AGNONE
Alla direttrice dell’USR Molise
Dott. Anna Paola Sabatini
Al commissario straordinario dell’I.O.” G.N. D’AGNILLO”
Dott.ssa Maria Rosaria Vecchiarelli
Al sindaco di Agnone
Dott. Daniele Saia e - per il suo tramite - a tutti i consiglieri
Alla dirigente dell’I.O.” G.N. D’AGNILLO”
Prof. Tonina Camperchioli
Al collegio dei docenti dell’I.O.” G.N. D’AGNILLO”
Agnone, 05 gennaio 2022
OGGETTO: delibera articolazione didattica e organizzativa settimanale su cinque giorni nell’anno scolastico 2021/22 – Protocollo 0013658/2021 del 28/12/2021 – richiesta sospensione.
Egregi,
la presente per rappresentare quanto di seguito riportato.
Come da delibera indicata in oggetto l’Istituto omnicomprensivo G.N. D’Agnillo di Agnone ha adottato la cosiddetta settimana corta a partire dal 10 gennaio c.a.
Si ritiene doveroso sottoporre alla Vostra cortese attenzione le problematiche conseguenti l’adozione della cd. settimana corta, questioni finora ampiamente rappresentate per le vie brevi all’istituzione scolastica e all’amministrazione comunale.
Giova premettere che detta decisione è stata presa in assenza di un processo di condivisione con i genitori che sono stati informati del progetto prima dalla stampa locale (comunicato pubblicato il 1° dicembre 2021 su altomolise.net) e successivamente, a seguito di convocazione, dai rappresentati di classe che hanno solo potuto rilevare un dato di fatto (riunione a distanza del 2 dicembre 2021). In data 28 dicembre 2021 abbiamo ricevuto comunicazione dell’adozione della nuova programmazione per il tramite dei registri elettronici.
I Genitori tengono a precisare che, anche in assenza di un consiglio di Istituto, (mancanza non certo imputabile a noi) poteva e doveva essere utilizzato qualsiasi altro canale formale e informale volto alla ricerca di una fattiva collaborazione tra le parti interessate (come spesso capita per questioni di natura diversa). Nostro malgrado, decisioni che stravolgono la vita scolastica e familiare sono state assunte in corso d’anno dall’Istituto in totale autonomia e di imperio.
Esulando da ogni approfondimento giuridico, da valutare nelle sedi opportune, detta azione non risulterebbe certo concorde con i principi di lealtà e corretta collaborazione tra le parti, a maggior ragione se si considera che l’Istituto sottopone ai genitori un patto di corresponsabilità; è evidente che quest’ultimo è stato ampiamente disatteso e che non sia possibile cambiare l’offerta formativa in corso d’anno scolastico. Non abbiamo avuto modo di visionare neanche un atto che attesti l’adozione all’unanimità della nuova articolazione didattica da parte del collegio dei docenti.
Ciò premesso, consapevoli delle possibilità di rimodulazione dell’offerta formativa dettata dall’autonomia dell’Istituto, la nuova programmazione - per esempio per la scuola primaria - sottrae 1 ora e 40 minuti settimanali di formazione rispetto alla precedente offerta (circa 70 ore in meno in un intero anno scolastico). Fatto che ha un impatto significativo sulla formazione dei nostri figli e, di conseguenza, sull’intero territorio alto molisano. Pertanto, risulterebbe difficile accogliere la tesi secondo la quale la settimana corta non incide sul profilo didattico/organizzativo e sull’apprendimento in quanto - ad oggi - l’unica cosa certa rimane una significativa riduzione dell’orario scolastico.
Si tratta di una scelta quantomeno discutibile che incentiva e rafforza quel triste esodo migratorio. Soffermandosi ancora sulla scuola primaria, l’impatto della decisione è devastante, peggiorando la qualità della formazione stessa, mettendo in serie difficoltà gli alunni.
Un orario di 5 ore e 40 minuti di lezione frontale inclina indubbiamente la capacità di apprendimento dei più piccoli alterando anche i loro ritmi di vita giornalieri. Si sostiene che la settimana corta è presente in altri Istituti; ne siamo ampiamente consapevoli, si invita a non fermarsi ad un giudizio superficiale ma ad analizzare le modalità e la programmazione delle settimane corte presenti altrove e a valutare altrettanto attentamente i motivi che hanno condotto alcuni Istituti a retrocedere e a tornare ad una più salutare ed efficace settimana lunga.
A questo dato di fatto, si aggiungono problemi di rilevanza notevole legati a questioni logistiche e sociali.
La presenza di nuclei abitativi dislocati a diversi chilometri di distanza dal centro urbano, comporta un aggravio dei sacrifici per gli alunni che devono utilizzare mezzi di trasporto per raggiungere la sede scolastica. Un anticipo dell’orario di entrata accentua le difficoltà psico-fisiche dei ragazzi facendo venir meno ancor più quella funzione egualitaria, di pari trattamento e dignità che ogni scuola di questa Repubblica è chiamata a garantire (o quantomeno a perseguire). L’uscita posticipata, costringe a un rientro nelle proprie abitazioni a tardo pomeriggio incidendo anche su una corretta alimentazione dei ragazzi. Senza considerare che la concomitanza dell’anno scolastico con la nostra ampia stagione invernale rende tutto più difficoltoso.
A scanso di ogni equivoco, un bimbo di 6 anni che abita in una delle contrade più sperdute del territorio è costretto al mattino ad essere in attività almeno un ora e mezza prima di un bimbo che risiede nel centro urbano; anticipare l’orario di entrata significa aggravare ulteriormente le difficoltà di alcuni, minarne le facoltà di apprendimento rispetto ad altri. Stessa cosa nel pomeriggio.
La nuova articolazione oraria e l’organizzazione dei trasporti, che vede l’utilizzo degli stessi mezzi per alunni frequentati scuole di ordine e grado diversi, comporta lunghi tempi morti – soprattutto per i più piccoli – stringenti i tempi per i più grandi.
Continuando e volendo puntualizzare, potrebbero essere confutate questioni addotte a motivazioni nella delibera richiamata che, con il dovuto rispetto, ci appaiono risibili. Per esempio, si ritiene che con il sabato libero si favorisca una migliore unità familiare. Una entrata anticipata e una uscita posticipata, in una famiglia con genitori lavoratori, certamente vanifica ogni tentativo di utilizzare come momenti di convivialità e confronto la colazione e il pranzo per 5 giorni alla settimana. Da genitori chiediamo alla scuola solo la massima e più competente formazione possibile.
Infine, rilevare che tale scelta sia anche dovuta alla ricerca spasmodica della riduzione delle spese destinate all’istruzione sembrerebbe qualificare ampiamente la scelta stessa e non consente altre forme di analisi.
Per le questioni di fatto e di metodo fin qui esposte, fatti propri i rilievi presenti in articoli di stampa firmati a nome di comitati di genitori contrari alla decisione in discussione, richiamata la nota UIL SCUOLA RUA datata 3 gennaio 2022 a Voi nota, esprimiamo la nostra contrarietà a questo progetto cosi come presentato dalla delibera sopra individuata auspicando un intervento immediato degli organi competenti al fine di scongiurarne l’attivazione.
L’occasione è lieta per porgere i più cordiali saluti.