Protezione animali, associazioni in difficoltà "Salviamo Anime Mica Animali-SAMA: Mancano volontari, istituzioni assenti

Maria Carosella
12/02/2022
Attualità
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Con un lungo e dettagliato comunicato sui social, l'Associazione "Salviamo Anime Mica Animali - SAMA" rende nota la  decisione maturata  dai soci, ad un anno dalla fondazione, di arrendersi e rinunciare alla formula associativa. La comunicazione  illustra, nei vari passaggi, la situazione vissuta in un anno e le difficoltà crescenti che costringono le socie a buttare i remi in barca e sciogliere l'Associazione stessa

 Pochi i volontari, in prevalenza donne, le istituzioni a tutti i livelli assenti. La situazione della associazione agnonese, messa sotto la lente di ingrandimento, accomuna tutte le associazioni di protezione animali molisane. Molte promesse dalle istituzioni ma costrette a fare debiti pur di prestare assistenza agli animali in difficoltà. Purtroppo non e' la prima associazione animalista molisana che rinuncia  alla propria missione a fronte di difficoltà insormontabili, e lo fanno con  grossa sofferenza, perchè i volontari che operano in tali associazioni agiscono su una spinta non solo ti tipo sociale, bensi umanitaria.  Le volontarie della Sama, rinunciando alla associazione, non rinunceranno però ad aiutare con i loro scarsi mezzi  gli animali in difficoltà.  

Certo è che si pone un problema in questa regione, che sulla carta adotta tutte le leggi per la tutela degli animali e quelle per il  contrasto al randagismo, ma nella pratica i poveri animali vengono abbandonati a loro stessi e spesso alla violenza di ignobili persone, oppure alloggiati nei canili molti dei quali non autorizzati, o con autorizzazioni provvisorie.  L'associazione, dietro le promesse iniziali di aiuto da parte delle istituzioni, in primis dall'amministrazione comunale agnonese, aveva creduto in una evoluzione diversa dell'impegno da loro assunto.

Invece, dalla loro denuncia-grido di aiuto, finora intorno alla associazione si è creato il vuoto e anche da parte della cosiddetta società civile, sono giunti messaggi di solidarietà, ma i poveri animali hanno bisogno di assistenza, cura, ricoveri e non solidarietà pelosa, fatti non parole. Eppure una comunità che mostra sensibilità verso gli animali rafforza se stessa in fatto di crescita culturale conferendo rispetto a tutti gli esseri viventi , ma  rafforza anche la rete della solidarietà in seno alla propria comunità e crea una rete solidale con tutta la nazione.

Senza poi voler considerare il risparmio economico  per le casse dei comuni. I randagi alloggiati dai comuni nei canili hanno un costo quotidiano per il comune stesso, denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato per convenzioni con le associazioni dove gli animali vengono raccolti, accolti, curati, accuditi e soprattutto amati e rispettati,tenendo conto  anche delle speculazioni economiche sul randagismo, presente principalmente nel Sud dell'Italia.  Sono circa 150 mila i cani all’interno dei canili italiani: Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Calabria sono in cima alle classifiche per numero di randagi chiusi nelle strutture o vaganti per strada. Un gigantesco business di almeno 200 milioni di euro con sofferenza per gli animali e con enorme DANNO ALL’ERARIO. I canili non  di certo  sono la soluzione

La stessa cosa dicasi dei gatti, nella precedente amministrazione, si parlò per un lasso di tempo, di colonie feline, punti di aggregazione di gatti liberi, più o meno numerosi, che convivono e frequentano abitualmente una determinata area, pubblica o privata (persino condominiale), eventualmente accuditi e nutriti grazie all’aiuto di volontari.I gatti appartenenti alle colonie feline vengono censiti e sono sterilizzati dalla Autorità Sanitaria Locale che provvede, in seguito, al loro reinserimento nella colonia di appartenenza.Ma non se ne fece nulla, i gatti vagano per Agnone cercando ricoveri provvisori e affidati al buon cuore di qualcuno che costruisce anche ricoveri improvvisati nelle zone piu frequentate dai gatti. Sulla Via Panoramica si possono osservare due, tre ricoveri costruiti con i secchi dei rifiuti.

 Comunque  l'auspicio è che la decisione  presa dall'Associazione"Salviamo Anime Mica Animali - SAMA" non sia irrevocabile e si possa attraverso il dialogo con il sindaco di Agnone, Daniele Saia, l'amministrazione comunale, le altre associazioni presenti sul territorio, trovare soluzioni, per dare continuità ad un progetto nobile negli intenti, utile, voluto dalle volontarie, per la prima volta in assoluto  presente in questo territorio

 

LA COMUNICAZIONEDELLA ASSOCIAZIONE "Ciao a tutti. Questo sarà un post un po diverso dagli altri e un po lungo...ma doveroso. Noi siamo sempre state volontarie, anche senza un'associazione alle spalle, e chi ci conosce lo sa bene. Recuperiamo animali abbandonati da qualche anno ormai, con le nostre forze e spinte dall'amore che proviamo verso queste povere creature. Circa un anno fa, ci fu detto dall'amministrazione appena insediata al comune di Agnone:" Fate un'associazione, noi vi aiuteremo, abbiamo anche eventualmente un posto da darvi, vi staremo accanto per ciò che vi serve". Bene, abbiamo pensato, finalmente non saremo più sole, ma così non è stato. Sull'eventuale concessione di una struttura non abbiamo mai mosso critiche perché sappiamo quante difficoltà affronta un'amministrazione comunale, e anche perché per fortuna, la meravigliosa famiglia Menchinelli ci ha messo a disposizione un posto stupendo senza chiedere nulla in cambio. Purtroppo però nessuno ci è stato accanto nelle altre necessità. I cani devono mangiare ( e no, non il pane secco, come ci è stato detto da un consigliere comunale). I cani hanno bisogno di cure (antiparassitari, vaccini, ecc.). I cani devono essere microchippati. I cani devono essere sterilizzati e castrati (e sono operazioni costose). I cani, soprattutto se randagi, possono avere bisogno di accertamenti o operazioni importanti già nel momento in cui vengono recuperati (Dik per esempio aveva l'uretere bucato, Olimpia ha un tumore). Quando abbiamo recuperato dei gatti, a volte li abbiamo salvati grazie a volontarie esterne oppure portandoli a casa con noi. Anche le colonie feline vanno tutelate, e per farlo non c'è bisogno solo di cibo, ma di cure, sterilizzazioni e castrazioni come per i cani. A volte si recuperano gattini appena nati che vanno allattati (e il latte specifico ha un costo). Avere una struttura come si può immaginare comporta costi di gestione elevati. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per donare ai nostri ospiti un ambiente sicuro e confortevole (tantissimi lavori effettuati a nostre spese e grazie alle donazioni di tutti voi che avete sposato la nostra causa).

Capirete bene che fare tutto ciò senza un valido aiuto (come quello che ci era stato promesso dagli amministratori comunali) è un macigno troppo grande da portare avanti da sole. Per questo, con la morte nel cuore, abbiamo preso la decisione irrevocabile di sciogliere l'associazione SAMA, ma noi volontarie, continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, senza la grande quantità di obblighi e costi che un'associazione prevede. In riferimento all'articolo pubblicato sull'Eco dell'Alto Molise in data 8 Febbraio 2022, ci teniamo a precisare che il cane tolto dalle strade di Agnone e affidato a una persona del posto, è stato recuperato da una nostra volontaria che ha fornito al comune il documento con il quale il Sindaco di un paese qui vicino, ci ha affidato Olimpia (perché non sapevano neanche come affidare il cane).

Anche i cuccioli abbandonati a Montecastelbarone, sono stati recuperati da un nostro volontario, che li ha immediatamente messi in sicurezza. Inoltre, concludiamo facendo questa considerazione. Per quanto riguarda i cani, ne abbiamo salvati circa 30...se non di più, ma vi diciamo questo per farvi fare due conti perché si, i randagi sono un costo anche per chi odia gli animali. Il comune di Agnone spende 1,50 al giorno per ogni cane che ha in canile. Quindi 1,50 al giorno per 30 cani, fa 45 euro al giorno. Con il nostro operato il Comune, in un anno, ha risparmiato 15000 euro. Per tutta risposta, in un evento organizzato in collaborazione con il comune di Agnone nello scorso mese di agosto, ci siamo ritrovate a dover pagare anche le magliette che abbiamo regalato ai nostri sostenitori. Con molto rammarico quindi, soprattutto per l'assenza di un aiuto concreto che non si limiti alle sole 'belle' parole da parte delle istituzioni locali, abbiamo preso questa dolorosa e sofferta decisione. Cogliamo l'occasione per ringraziare di nuovo i privati, le nostre famiglie, i nostri amici, i volontari e le associazioni che ci hanno supportato e che sappiamo ci resteranno accanto."

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