Fratelli d'italia, da Agnone parte la sfida a Toma. Di Sandro: chi non segue la linea del partito è fuori

Maria Carosella
02/06/2022
Attualità
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La sala convegni dell'Hotel Duca del Sannio ad Agnone era stracolma. Tutti i grandi e meno grandi calibri di Fratelli d'Italia,  il partito di Giorgia Meloni, erano presenti all'incontro eccetto  l'Assessore Quintino Pallante attribuito a FdI,  eletto nella lista di FdI, ma fuori dalle logiche del partito, anzi in netta contrapposizione.

Il coordinatore regionale Filoteo di Sandro  nel suo intervento di apertura ha voluto dare  l'immagine di un partito serio, coeso, forte,  in crescita a livello nazionale e locale. Ha spiegato che il partito si pone come trainante, come cuore pulsante di un nuovo corso politico in Molise, in vista delle due scadenze elettorali, nazionale e regionale, pertanto il summit di Agnone si configura come uno dei primi incontri da spalmare sull'intero territorio regionale. A maggior ragione  la partenza da  Agnone perchè gli amici agnonesi avevano richiesto un incontro   pertanto si ravvede la nascita di un circolo di  FdI in Alto Molise. In sala presente la delegazione della destra agnonese facente capo all'ex sindaco Lorenzo Marcovecchio.

 Di Sandro comunque nel suo intervento non ha avuto remore ad affrontare  l'argomento sulle  spaccature e le sfilacciature interne FdI. Ha detto che in sala era presente il il 95% di Fratelli d'Italia molisano e ha chiarito la posizione,  mettendo i puntini sulla i, affermando “ chi segue le regole del partito è nel partito, chi non le segue e' fuori”.   L'assessore Quintino Pallante a suo dire si è appiattito sulle scelte del governatore Toma e da quattro anni non si confronta con  gli organismi del partito  e subito dopo anche l'affondo  sulle ultime dichiarazioni del coordinatore provinciale Costanzo La Porta il quale ha smentito a mezzo stampa le dichiarazioni di Iorio che affermava di volersi candidare a  presidente nelle regionali del 2023  con l'appoggio di una  coalizione trasversale

Ha ribadito che i chiarimenti si fanno in casa  legittimando ruoli e incarichi nell'organizzazione  e lo statuto di FdI. “FdI non condivide le scelte politiche di Toma e tantomeno una sua candidatura bis a presidente nel 2023”  ha proseguito

Poi e' stata la volta del consigliere regionale Michele Iorio eletto per ben tre volte presidente della regione Molise. Ha messo a disposizione la sua persona per  la quarta volta per la candidatura a presidente nelle elezioni regionali del 2023, e se la proposta  non dovesse trovare   la giusta condivisione “sono ben disposto a fare il nonno dei miei sette nipoti.”  ha detto

Iorio comunque più che alle beghe di partito era interessato a parlare di programma, di scelte operate da Toma non condivise dalla sua stessa maggioranza come il  doppio lotto per il piano dei trasporti minimi locale, della rete viaria, dei fondi sulla Fresilia che a suo dire sono ancora recuperabili, del rilancio del Molise ripartendo dalle  azioni messe in campo  dai suoi governi  ma  lasciati  al palo da Frattura e Toma.

La consigliera Romagnuolo  dissidente da ben quattro anni  nella sua stessa maggioranza   ha espresso il suo  giudizio politico sull'operato di Toma,  denunciandone le incongrue scelte e nel merito facendo riferimento alla riunione da lei indetta come presidente della 3^ commissione sul piano dei trasporti minimo locale dove sono emerse notevoli criticità sulle scelte operate da Toma e dall'assessore ai trasporti Pallante. 

Lorenzo Marcovecchio ex sindaco di Agnone con il suo gruppo, dopo questa riunione,  ufficializza la collocazione della destra agnonese nel partito di Giorgia Meloni. Nel suo intervento ha riportato la discussione sui grandi ed atavici temi che affliggono l'Alto Molise, la Sanità, il Viadotto Longo-Sente, la Fresilia, la viabilità, i trasporti,  lo spopolamento. “Importante è il programma elettorale che abbia una prospettiva per questo territorio a breve, medio e lungo termine. Finora destra e sinistra non hanno modificato nulla su questo territorio, e' ora di invertire la rotta, di parole e di treni passati ne ho sentite e visti tanti”. Affermava.  Marcovecchio nell'intervista alla domanda di una sua futura candidatura, non ha dato una vera risposta ma sottolineava che manca ancora un anno alle elezioni, e tutto puo' cambiare.

 Massimiliano Scarabeo " il tempo delle parole è finito, questo partito deve essere propulsore di un rinnovamento di una classe dirigente, la meritocrazia e' importante anche nella scelta delle candidature. Abbiamo bisogno di una classe dirigente capace,  c'e' necessità di dirigenti scevri da condizionamenti. Questo e' un partito che deve essere di rottura con il passato” ha detto

 Insomma FdI scalda i motori, serra le fila, richiama all'ordine le pecorelle smarrite, rafforza gli stati generali in vista delle due importanti scadenze elettorali e lo fa con il vento in poppa, con il consenso che arriva al partito a livello nazionale.

Intanto ci si chiede il centro-sinistra chi l'ha visto?

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