Caro Vescovo,
ci rivolgiamo a Lei con lo stesso affetto con il quale un figlio si rivolge al proprio padre per chie-derLe umilmente di rivedere la dolorosa decisione che l’ha portata ad effettuare lo spostamento del nostro Don Angelo, guida spirituale della nostra Comunità.
Dalle numerose manifestazioni di dissenso, di protesta, ma anche di preghiera che Le sono giunte, sicuramente avrà intuito l’enorme sconforto nel quale è stata gettata la nostra piccola realtà, costretta a subire, giorno dopo giorno, ogni tipo di privazione: materiale e spirituale.
Ci rivolgiamo a Lei come ad un Padre che si dispone ad “ASCOLTARE” la voce dei propri figli;
di quei figli che chiedono “AIUTO”, perché soffocati dalle prepotenze politiche e dalle frustrazioni;
di quei figli che subiscono l”ABBANDONO” di chi fino a poco tempo fa si era mostrato amico.
Lei è la nostra” SPERANZA” in questo mondo vuoto e deserto senza DIO, nel quale la nostra Chiesa ha il difficile compito di guidare nel cammino della via i suoi figli e la grande fortuna di potere ascoltare le situazioni ed i bisogni degli uomini, cosi come un padre ama i suoi figli e li protegge”.
Negli ultimi anni la nostra cittadina è stata particolarmente colpita per la nota vicenda dell’ospedale, a cui anche Lei si è tanto interessato, che sta causando uno spopolamento del nostro agro, per la mancanza di posti di lavoro.
Nonostante ciò, nella disgrazia, ci siamo aggrappati a quei valori cristiani che i nostri avi hanno saputo infonderci e che il nostro pastore Don Angelo ha risvegliato e potenziato con le sue azioni, intessendo relazioni interpersonali, forti e sincere, con persone di ogni età, di ogni ceto sociale, di cultura e mentalità diverse. Egli ci ha sostenuto, soccorso ed ha illuminato i nostri passi.
Don Angelo ha saputo coinvolgere persone adulte, giovani e ragazzi nelle varie attività parrocchiali.
Don Angelo ha saputo guidare, consigliare, aiutare, seguire i numerosi gruppi di preghiera, che ha alimenti con il suo sorriso e le sue parole di conforto.
Don Angelo è’ stato sempre presente anche quando ci sentivamo soli ed abbandonati.
Non ha tralasciato neanche le persone anziane, gli ammalati che ha visitato nelle loro case, ai quali ha dato conforto morale e spirituale con le sue carezze ed il suo sorriso.
Per cui siamo certi che Lei capirà il nostro intenso dolore e l’angoscia che proviamo per il suo fulmineo trasferimento.
I giovani che si stanno riavvicinando alla Chiesa anche attraverso la partecipazione attiva agli spettacoli religiosi, continueranno? O sentiranno l’angoscia dell’abbandono e si allontaneranno sfiduciati?
Don Angelo ha saputo capire le loro problematiche e qual è il mezzo per attirarli a DIO , ha saputo capirli, e li ha guidati con i mezzi a loro consoni per farli riflettere sul perché delle cose, rompendo necessariamente degli schemi e spiegando loro anche il perché degli schemi.
Usando il suo motto “ con Gesù sorridi di più” ha dimostrato di essere un bravo operaio nella vigna del Signore formata anche di viti nuove e fragili.
Lei caro Vescovo è la nostra SPERANZA.
Confidiamo in un Suo ripensamento per quanto riguarda il trasferimento di Don Angelo.
Anche il Vangelo di Matteo ci insegna che “Se un figlio chiede al padre del pane , questo non gli darà di certo una pietra; se gli chiede un pesce, certo non gli darà un serpente.” E lo stesso continua “ Se dunque voi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!”
Certo, talvolta preghiamo per noi stessi e domandiamo in modo egoista. Non lo si può negare, ma per la maggior parte non è sbagliato chiedere a Dio di essere con noi, di prendersi cura di noi e di provvedere per noi.
Ma se cosi non fosse sia fatta veramente la volontà di Dio «Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi».
Ma la preghiamo, caro vescovo, per il futuro, di renderci più partecipi delle decisioni che ci ri-guardano.
Questa riorganizzazione della Diocesi cosi precipitosa ha creato panico e sgomento, dando vita ad espressioni poco consone a chi intraprende un cammino di fede ed ha gettato ombre sulla figura di un bravo Pastore.
Bisogna dare il tempo ai fedeli di metabolizzare il distacco e di imparare a conoscere ed amare il nuovo Parroco .
Le chiediamo, inoltre, di tenere presente che le due parrocchie hanno realtà complesse e differenti che necessitano di due parroci per evitare l’amara conseguenza dello spopolamento delle Chiese e della riduzione delle numerose attività pastorali che si stanno intraprendendo.
E’ arrivato il momento per la nostra comunità di abbattere i campanilismi, di imparare a lavorare insieme creando una rete interpersonale fra parrocchie , per cui necessitiamo di costituire in Consiglio Pastorale interparrocchiale ed a tale proposito Le chiediamo di predisporre un ordinamento su cui basarci.
Con questo nostro atteggiamento non vogliamo ribellarci alla Sua decisione, ma vogliamo pregarLa, come un figlio prega un padre, di ascoltare le nostre esigenze e di guidarci e sostenerci nel nostro cammino di fede; pertanto Le chiediamo di concederci del tempo, rimandando il trasferimento di Don Angelo e, nelle more, di affiancare allo stesso Don Onofrio anche affinchè possiamo imparare ad amarlo ed a farci amare.
Caro Vescovo, Lei è la nostra SPERANZA.I Suoi fedeli