“Attrattività dei borghi”: Il Consiglio di Stato esclude il Comune di Pietrabbondante dall’assegnazione del finanziamento di 20milioni di euro

La parola passa alla Regione Molise

14/12/2022
Attualità
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PIETRABBONDANTE. Una doccia fredda, che non ci si aspettava, dopo la sentenza del Tar Molise e l’ordinanza del Consiglio di Stato con la quale era stata rigettata la richiesta di sospensiva cautelare.

Invece oggi, entrando nel merito del ricorso, il Consiglio di Stato (sesta sezione) ha di fatto escluso il Comune di Pietrabbondante dall’assegnazione del finanziamento di 20milioni di euro  previsto dal Pnrr per il bando “Attrattività dei borghi” .

Nuovo colpo di scena e, a questo punto del tutto inaspettato, nella battaglia legale partita con il ricorso da parte del Comune di Castel del Giudice.

I giudici, nelle 54 pagine di sentenza, hanno esaminato punto per punto tutte le contestazioni sollevate dai ricorrenti e hanno accolto “l’appello principale del Comune di Castel del Giudice e l’appello incidentale del Comune di Pietrabbondante – si legge nella sentenza – ai sensi e nei limiti di cui in motivazione e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, nei predetti limiti accoglie il ricorso principale e il ricorso incidentale di primo grado e annulla (sempre nei predetti limiti) i provvedimenti impugnati dinnanzi al Tar”.

A decretare l’esclusione del Comune di Pietrabbondante, secondo i giudici, anche il numero (ritenuto non veritiero) relativo alle unità abitative. “Il Comune – si legge nella sentenza – non rispettando un requisito posto a pena di inammissibilità della candidatura, dato dal numero massimo di unità immobiliari residenziali pari a 300, avrebbe dovuto essere escluso dalla procedura, come correttamente dedotto dall’odierno appellante principale”.

Questo non vuol dire che i 20milioni di euro saranno assegnati automaticamente al Comune di Castel del Giudice. In pratica, la parola torna alla Regione, che dovrà stabilire se il progetto (arrivato secondo in graduatoria) possiede i requisiti richiesti.

“Nella fase di riedizione del potere – evidenziano infatti i giudici – l’Amministrazione regionale dovrà riesaminare la candidatura del Comune di Castel del Giudice, provvedendo, all’esito di un’adeguata istruttoria, all’adozione di una motivata decisione che dia conto dell’integrazione o meno dei requisiti del borgo storico in relazione all’area perimetrata dall’odierno appellante principale”.

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