«I cinghiali, sempre più numerosi, imperversano, generando danni e creando pericoli su tutto il territorio del Vastese, ma il centrodestra al governo di Provincia e Regione non agisce né reagisce».
A sollevare l’ennesima polemica sul caso cinghiali, dopo l’incidente di Gissi dei giorni scorsi, è il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D’Amico.
«Nonostante la stagione venatoria sia aperta da tempo - commenta il consigliere provinciale - e, quella del cinghiale, non si chiude mai durante l’intero anno solare (chiara allusione al fenomeno del bracconaggio, ndr) è sempre attuale il problema dell’alto numero di ungulati. I cinghiali causano danni alle colture agricole e rappresentano un pericolo concreto per le persone. Tutto avviene nel silenzio interessato di chi lucra sul commercio della carne e di chi è al governo di Provincia e Regione sempre più attento ai consensi elettorali e meno alla sicurezza delle produzioni agricole e quella dei cittadini. Il caso avvenuto a Gissi, nei giorni scorsi, di un uomo aggredito che ha rischiato di perdere la vita, è la conferma che il problema è attualissimo. Provincia e Regione devono smetterla di essere complici di pochi furbi che traggono disonesto profitto dalla commercializzazione della carne di cinghiale, sfuggendo a qualsiasi controllo sanitario oltre che al fisco. - denuncia a chiare lettere il capogruppo del Pd - L’assessorato alle politiche venatorie della regione Abruzzo, la Provincia di Chieti, gli Ambiti Territoriali di Caccia, le associazioni venatorie, ambientaliste ed agricole debbono mettere insieme il virtuosismo del fare e dell’agire per avviare azioni di contrasto e contenimento della specie cinghiale in termini solleciti ed immediati. Il centrodestra ealcune associazioni venatorie, a suo tempo, posero ostacolo all’azione pianificatoria messa in essere dall’allora assessore provinciale Antonio Tamburrino. Dopo quasi 4 anni dalla loro vittoria ed al concreto rischio di vedere accorpata la provincia di Chieti a Pescara non hanno avuto la capacità di produrre novità sul problema dei cinghiali se non rinvii, chiacchiere futili, inutili concertazioni ma nulla di concreto per contrastarne il numero».