I borghi che hanno vinto la “lotteria” del PNRR non sono poi così entusiasti

21 invidiatissimi piccoli comuni hanno ottenuto 20 milioni di euro a testa, ma in realtà temono di non riuscire a spenderli

16/01/2023
Attualità
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Una cagna bianca e i suoi tre cuccioli sono gli unici abitanti della Cunziria, una frazione abbandonata di Vizzini, in provincia di Catania. Se ne stanno nell’atrio di una casa senza più il tetto. Non ci sono nemmeno porte, finestre, scale. L’erba e gli arbusti sono cresciuti ovunque, e tutto marcisce tra i rivoli d’acqua del torrente Masera. Il nome Cunziria deriva dal fatto che un tempo in questo piccolo gruppo di case e opifici venivano conciate le pelli. Qui lo scrittore Giovanni Verga ambientò il duello tra Alfio e Turiddu nella Cavalleria Rusticana e sempre qui nel 1982 il regista Franco Zeffirelli fece costruire il set per la trasposizione cinematografica della novella di Verga.

Vizzini è uno dei 21 comuni in Italia vincitori del bando del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza, pensato per riqualificare luoghi abbandonati o piccole frazioni come la Cunziria. L’hanno chiamato “bando borghi”, molti sindaci l’hanno definito “la lotteria del PNRR”. Ma i festeggiamenti sono durati poco. A Vizzini, così come negli altri comuni vincitori in altre regioni, si sono accorti presto che è molto complicato spendere tutti questi soldi: serve un sacco di lavoro e non c’è abbastanza personale per fare tutto. Avere 20 milioni di euro è diventato un grosso problema.

Il bando borghi ha messo a disposizione 420 milioni di euro destinati a piccoli paesi che negli ultimi decenni si sono spopolati. Sono rimaste pochissime persone e i servizi sono gradualmente scomparsi: non ci sono più scuole, medici, negozi di alimentari, sportelli bancari, spesso sono stati chiusi anche luoghi di aggregazione come i bar, e anche le parrocchie non hanno più un parroco a tempo pieno. 

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I 21 paesi vincitori del bando del PNRR

La scelta dei luoghi da sostenere con 20 milioni di euro è stata affidata alle Regioni, libere di fare come volevano: c’è chi ha individuato il comune senza una selezione e chi ha organizzato una gara con una commissione di esperti chiamati a scegliere il progetto considerato più meritevole.Non si sa bene come mai la Regione Siciliana abbia scelto Vizzini. I 20 milioni sono stati assegnati senza troppe spiegazioni con una delibera della Giunta regionale allora guidata da Nello Musumeci, oggi ministro. La Cunziria viene definita in modo piuttosto didascalico «un mirabile esempio dell’architettura rurale della Sicilia orientale, nonché testimonianza dell’archeologia industriale del secolo XIX dove, sino agli anni Sessanta del secolo scorso, si operava, grazie ad un ingegnoso sistema di utilizzazione delle acque, la lavorazione delle pelli». Nella delibera si legge anche che Vizzini è stato scelto perché nel 2022 ricorre il primo centenario della morte dello scrittore Giovanni Verga. Il 2022 è finito e alla Cunziria non si è mosso nulla.

Nei piani del comune ci sono tante cose: ristrutturare tutti i 48 edifici della frazione, due mulini, costruire una biblioteca, un centro congressi, un centro di ricerca, una scuola di teatro e un museo di Verga e del verismo, il movimento letterario di cui è stato l’esponente più importante, un museo delle attività della concia, un ostello diffuso e punti di ristoro per valorizzare la tradizione gastronomica vizzinese, specialmente la ricotta, «protagonista di una apprezzatissima sagra».

Accanto alla prima casa che si incontra sul sentiero, a una decina di metri dalla strada che porta in paese, c’è un cumulo di rifiuti alto quattro o cinque metri. Si vedono decine di cassette di legno, sfalci, detriti, e la cenere ancora fumante di un incendio recente. È evidente che non si potrà fare tutto entro il 2026, come impone il PNRR: la Cunziria oggi cade a pezzi, letteralmente. «Questa è l’occasione di rilancio per la nostra comunità nell’ottica di un vero concreto sviluppo dell’economia turistica», disse un anno fa l’allora sindaco di Vizzini, Vito Cortese, sconfitto alle elezioni di maggio dal candidato del Movimento 5 Stelle Salvatore Ferraro.

ministrazione ha molti altri problemi da affrontare prima di pensare alla Cunziria. Il bilancio del comune è in dissesto economico dal 2018: significa che le assunzioni sono bloccate e ogni euro deve essere speso con accortezza per ripianare i debiti accumulati negli ultimi anni. Non si riesce nemmeno a sistemare il centralino che da mesi risulta occupato per un guasto. L’assessore al Bilancio Giovanni Giardinelli dice che molti funzionari sono andati in pensione e non sono stati sostituiti: «Non possiamo fare nuove assunzioni o concorsi, e ci sono molte regole che vincolano le spese».

Nonostante gli ostacoli, Giardinelli è convinto che il recupero della Cunziria verrà portato a termine, in qualche modo. «Siamo l’unico comune siciliano ad avere a disposizione così tanti soldi e per questo sentiamo la responsabilità», dice l’assessore. «Speriamo di trovare i professionisti per portarlo avanti. Con molta fatica e molto stress, ce la faremo: non possiamo sprecare questa occasione. A breve faremo le prime gare».

Uno dei limiti del progetto di recupero è il mancato coinvolgimento dell’unica associazione che negli ultimi anni si è impegnata per evitare l’abbandono completo della Cunziria. Per diversi anni a partire dal 2013 la Dreamworld Pictures, nata nel 2011 con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale dello scrittore Giovanni Verga, ha organizzato spettacoli e iniziative nel borgo. «Prima però abbiamo dovuto fare una bonifica, pulire e costruire una recinzione perché erano decenni che nessuno faceva nulla», dice Lorenzo Muscoso, regista di Vizzini e promotore dell’associazione. «Abbiamo coinvolto la Guardia Forestale e ci hanno dato una mano anche i Marines della base militare americana di Sigonella».

Fino al 2017 nel borgo sono stati organizzati diversi spettacoli a cui hanno partecipato in totale 40mila persone. Negli ultimi anni il festival verghiano, una rassegna di teatro, cinema, concerti e incontri culturali promossi dall’associazione, ha fatto tappa in altre regioni e in altri comuni della Sicilia, ma non alla Cunziria, di cui Muscoso ha girato un documentario per raccontarne la storia. «È un bellissimo palcoscenico, speriamo che venga valorizzato», dice…… continua su https://www.ilpost.it/2023/01/11/piccoli-comuni-bando-pnrr/


 

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