La vicenda dell'abete bianco destinato ad addobbare Piazza San Pietro a Roma in occasione delle feste natalizie è ben nota in quanto fu oggetto di interesse di gran parte dei media nazionali ed anche di alcune TV estere. L'abete e' alto 30mt, un bellissimo esemplare destinato al taglio in quanto era stato promesso al Pontefice dal Sindaco di un piccolo paese abruzzese, di 182 abitanti, Rosello.
Ma Dario Rapino,un giudice civile del tribunale di Pescara, e fotografo con la passione per l'ambiente, portò all'attenzione dei media e delle autorità competenti la questione: l'albero destinato all'abbattimento era un esemplare di abete bianco, specie protette dalla direttiva europea Habitat per il loro elevato valore ecosistemico. Questa specie, infatti, comune nell'area alpina, è presente in Appennino in poche zone. In effetti la determinazione e la competenza dell'avvocato Rapino portarono a salvare da morte sicura, in extremis, il bellissimo abete e quando le motoseghe erano pronte al taglio intervennero i carabinieri forestali a bloccare “l'albericidio” per mancanza di permessi da parte della regione MOLISE, il territorio in cui l'albero e' ubicato
Questa mattina abbiamo visionato un video girato sempre dall'Avvocato Rapino che è andato a salutare il suo amico "abete bianco" e la sorpresa e' stata tanta. L'abete salvato da una morte sicura purtroppo e' avvolto ancora dalle funi utilizzate per imbracare l'albero destinato al taglio.
Rapino in questo video sostiene che le funi : "incidono negativamente sul corretto sviluppo di questo abete, sono come una specie di camicia di forza, e continua faro' una lettera al comune di Rosello , affinchè l'albero venga liberato da questi orribili lacci, la lettera come al solito, rimarrà senza risposta. e conclude: questo permanere di questi lacci sono indice di mancanza totale di rispetto della natura e ci comportiamo con la natura come fossimo padroni, ma non siamo padroni di nulla"
Di seguito la nota dell'avvocato Dario Rapino inviata al comune di Rosello (CH)
