Eravamo rimasti alle fonti ufficiali riferibli all'ultima riunione nel Maggio 2022, tenutasi a Via Berta dove i vertici Anas avevano relazionato al consiglio provinciale i risultati dei rilievi effettuati sul viadotto Longo-Sente, importante arteria di collegamento tra il Molise e l'Abruzzo, chiusa oramai da quasi 5 anni.
La diagnosi degli esperti Anas, in quella ufficiale occasione, era stata scoraggiante. Il gigante era gravemente malato, ma non presentava a loro dire solo deficit sulla pila 2 interessata da un movimento franoso, sulla pila 7 al centro del viadotto (180 metri di altezza), lesionata e indebolita, ma era strutturalmente fragile, avendo subito danni di usura in mezzo secolo di vita, e danni dovuti alla scarsa se non nulla manutenzione.
Perciò il gigante non aveva bisogno solo di un piccolo tagliando per ritornare in forma, ma di una cura d'urto. Gli ingegneri Anas asserirono che il viadotto correva dei seri pericoli di crollo anche solo attraverso l'esposizione alle violente raffiche di vento frequenti nella vallata del Sente.
In sintesi per restituire la salute al gigante erano necessari 40 milioni di euro. Un problema che non lasciava intravedere soluzioni facili
Invece ultimamente appaiono interviste e notizie che danno per scontata una riapertura imminente ma parziale del viadotto. Le affermazioni comunque non provengono dalla fonte ufficiale, cioè l’ente provincia. La provincia sinora ha taciuto.
A tal proposito abbiamo intervistato il presidente della provincia di Isernia, Alfredo Ricci e il consigliere provinciale Vincenzo Scarano con delega alla viabilità e ai trasporti e alla nostra domanda su cosa bolle in pentola sul Viadotto Longo-Sente, la risposta di Ricci, pienamente condivisa da Scarano e' stata:
“La provincia rilascia dichiarazioni su fatti e atti . Che al momento non ci sono . Ho sollecitato e continuerò a sollecitare Anas a produrre il progetto a stretto giro nell’ambito della convenzione in essere . A quel punto potremo discutere di fatti e atti ”
La risposta del presidente, volendola interpretare in maniera ottimistica, non dice che tutto e' rimasto fermo , e anche le poche dichiarazioni dell'abbottonatissimo, in questo caso, consigliere Scarano, lasciano trapelare un impegno dell'Ente a trovare soluzioni seppur parziali per una eventuale riapertura
Insomma al di la delle svariate esternazioni, comprese quelle dell'on. abruzzese D'Alfonso, al momento “fatti e atti" non esistono.
Diciamo allora ”Io speriamo che me la cavo" come i ragazzi di una scuola del Sud Italia magistralmente raccontati in un film da Lina Wertmüller circa 31 anni fa