L'Europa va a destra. A partire dal settembre scorso partiti conservatori o apertamente reazionari hanno vinto le elezioni in Svezia, Italia, Finlandia, Bulgaria e Grecia. In Spagna hanno trionfato alle amministrative obbligando il premier socialista Pedro Sanchez ad anticipare di qualche mese le politiche e il Molise,nel suo piccolo e vista la sua storica vocazione destrorsa, non ha di certo smentito questo trend alle recenti elezioni regionali del 25-26 giugno.
Il candidato di centrodestra Francesco Roberti, sindaco di Termoli, presidente della provincia di Campobasso, con le sue sette liste a supporto, dire che ha fatto cappotto alla coalizione di centro sinistra, e' troppo, ma la vittoria e' stata netta, non lascia spazio ad interpretazioni di qualsiasi natura. L'unica considerazione, non sottovalutabile, è la bassa affluenza ai seggi 47.94%, oltre la metà dei molisani degli aventi diritti al voto non si è recata alle urne
Il presidente Gravina espressione del M5S e l'intera coalizione non hanno convinto i molisani che hanno preferito l'usato sicuro all'accordo di campo largo PD- M5S, e nonostante la venuta in Molise dei big nazionali dei due partiti, la batosta e' stata forte. La coalizione e' rimasta inchiodata al 36,02% con un vantaggio per Roberti di circa 39.462 voti.
Il Pd con 17.031 si è attestato al 12,04% circa sei punti percentuali in meno delle politiche di settembre 2022, e sorte ancora peggiore per il M5S che si ferma ad un misero 7.10% con una perdita del 16.93% rispetto alle politiche, senza voler ricordare l'eccezionale consenso ottenuto nelle elezioni regionali del 2018, con il movimento che correva da solo.
Tra gli eletti in maggioranza ed opposizione molte vecchie conoscenze, gli assessori della giunta Toma sono stati quasi tutti riconfermati, con alto consenso, poche le new entry, e la musica non cambia nella opposizione, dei 7 aventi diritto, 4 facevano parte del vecchio consiglio, e ai soliti Facciolla e Fanelli si aggiunge, la campobassana Alessandra Salvatore, due del gruppo del M5S, Greco e Primiani, ed entrano Gravina e Massimo Romano, l'avvocato di Bojano con Costruire Democrazia.
Voto ad Agnone: Anche ad Agnone, con una buona affluenza 62%, ha vinto il centro destra, Roberti si attesta al 52.23% con voti 1286, a fronte di Gravina che si ferma al 46.14% con voti 1136. Io non voto..i soliti noti, Emilio Izzo con l'1.62% , 40 voti
Comunque ad Agnone si registra una vittoria di misura rispetto al risultato molisano. Il primo partito e' il PD con il 19.78% a seguire il M5S con il 15.82% . Il più votato della coalizione è stato Andrea Greco con 331 voti, seguito da Enrica Sciullo con 323. Andrea Greco ha raggiunto un buon risultato a livello personale in tutto il Molise ottenendo 2296 preferenze, ma per il M5S non è andata altrettanto bene, ha perso 4 consiglieri e questo necessita sicuramente di una profonda riflessione e gli artefici di questo deprimente risultato politico, Federico, Facciola e Fanelli, vista la debacle, farebbero bene a riflettere profondamente sulle sorti future dei due partiti, partendo da un vero rinnovamento e non da una riverniciata di facciata.
Coalizione di centrosinistra: Per Enrica Sciullo il gran numero delle preferenze, 323, sono agnonesi, comunque un risultato inferiore alle aspettative visto che il PD storicamente si attesta sui 600 voti, tra l'altro Sciullo è una assessora della Giunta Saia, giunta di centrosinistra che poteva e doveva essere un valore aggiunto per lei, ma cosi non e' stato, probabilmente essendo la giunta Saia composta da piu anime, ha frantumato il voto in più rivoli. A livello regionale Sciullo ha preso 448 preferenze solo 125 in piu rispetto a quelle ottenute ad Agnone, e anche in questo caso il risultato lascia pensare che Sciullo non ha ricevuto alcun supporto dallo stesso suo partito. Su questo si attende l'analisi del voto della dirigenza del Pd Circolo Libero Serafini di Agnone
Coalizione Centrodestra: Forza Italia primo partito con il 12.48%, a seguire FdI con 11.60%, Lega 11.39%, Popolari per l'Italia 11.22%, il candidato più votato è Vincenzo Scarano con 240 voti, a fronte dei 200 di Lorenzo Marcovecchio, Di Lucente 136, Scarabeo 57 , Micone 41, Iorio 39, Pallante 13, Dell'olio Linda 42, Romagnuolo 31.
Molta dispersione di voti si è verificata nel centrodestra e molti agnonesi hanno preferito accordare la loro fiducia ai candidati esterni con un pessimo risultato: Agnone non esprime alcun rappresentante in consiglio, ma si presta a soddisfare richieste esterne pur avendo le potenzialità per eleggere due candidati locali