Abruzzo: il governatore Chiodi gongola, ma l'economia cola a picco

redazione
04/01/2013
Attualità
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ABRUZZO: CNA, 2012 PEGGIORE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI PER ECONOMIA REGIONALE =

      Pescara, 4 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Diversi indicatori
(tasso di occupazione, credito, export, andamento delle imprese), ma
una sola conclusione: il 2012 e' stato, di gran lunga, il peggiore
degli ultimi dieci anni per l'economia regionale dell'Abruzzo. Secondo
la Cna abruzzese, per conto della quale Aldo Ronci ha redatto una
sintesi degli indicatori piu' importanti, nel 2012 l'Abruzzo ha
manifestato tutti i segni piu' evidenti di una grave recessione, che,
si avverte, ha assunto connotati piu' gravi di quanto avviene a
livello nazionale.

      Tra gli indicatori di crisi piu' evidenti - riassume la Cna
regionale, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente e
dal direttore regionale, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo - vanno
segnalati la dinamica delle imprese, l'andamento dell'export e
l'erogazione del credito. In tutti e tre i campi, l'Abruzzo ha toccato
nell'anno appena concluso il suo minimo storico: nei primi nove mesi,
la variazione del numero di imprese in generale ha segnato quota +4
(ma con le imprese artigiane a -613); l'export, nello stesso periodo,
e' decresciuto di 244 milioni di euro (-4,5% contro una media
nazionale del +3,5%); il credito bancario, nel primo semestre
dell'anno, ha registrato una caduta di ben 130 milioni di euro.

      Dati "impressionanti", avverte la Cna, che concorrono a
ridimensionare (secondo le previsioni di Unioncamere-Prometeia) il
prodotto interno lordo abruzzese, sempre nel 2012, a -3,2%: ultimo
nella graduatoria nazionale (media Italia -2,4%; media Mezzogiorno
-2,6%). I dati sull'occupazione, secondo l'elaborazione della Cna,
riflettono l'andamento generale dell'economia regionale: nel terzo
trimestre del 2012, il tasso di occupazione e' sceso dal 57,2%, dello
stesso periodo del 2011, al 56,9%; e, di conseguenza, i disoccupati
sono cresciuti nello stesso periodo di oltre 10mila unita' (tasso di
occupazione del 9,5% contro 7,8%). Crisi nella crisi, infine,
l'andamento della popolazione: per la prima volta, in dieci anni, il
numero degli abitanti della regione decresce tra gennaio e maggio.
(segue)

      (Lab/Opr/Adnkronos)
04-GEN-13 17:23

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      ABRUZZO: CNA, 2012 PEGGIORE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI PER ECONOMIA REGIONALE (2) =

      (Adnkronos/Labitalia) - "Se l'Italia va male, l'Abruzzo va
peggio", osserva la Cna regionale scorrendo i dati riassuntivi
sull'andamento dell'economia abruzzese nei primi nove mesi del 2012.
Il timore della confederazione artigiana e' che, "in realta', sia
ormai esaurita la spinta generata da un modello di sviluppo che per
anni e' stato fondato sulle multinazionali: una presenza che, pur
rappresentando una ricchezza straordinaria, rischia ora, in caso di
chiusure e delocalizzazioni, di lasciare ferite profonde nell'economia
e nel tessuto sociale".

      "Mostra il suo logoramento - dice la Cna - un modello di
sviluppo centrato essenzialmente sulle multinazionali, ma incapace
oggi di attrarre nuovi e importanti investimenti della grande impresa:
e' da almeno 15 anni, infatti, che la Regione non riesce piu' a
svolgere un'efficace politica industriale, sia per quanto riguarda la
grande impresa che quella piccola e l'artigianato. Un'assenza di
politiche industriali che, nei periodi di sviluppo, poteva trovare
minore impatto grazie a un'economia florida, investimenti, abbondante
erogazione di credito alle imprese e alle famiglie; ma che al
contrario, oggi, a parte alcune misure condivisibili come quelle
legate a reti d'impresa, poli di innovazione e al cosiddetto
'pacchetto Presto', finisce per acuire i dati negativi dell'economia
abruzzese". (segue)

      (Lab/Opr/Adnkronos)
04-GEN-13 17:27

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      ABRUZZO: CNA, 2012 PEGGIORE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI PER ECONOMIA REGIONALE (3) =

      (Adnkronos/Labitalia) - Tra le misure urgenti da porre
all'attenzione del confronto con istituzioni, forze politiche e
sociali, la Cna indica al primo posto il credito alle imprese, "vera
emergenza nelle emergenze": "Senza misure drastiche in questa
direzione, l'inizio del 2013 potrebbe essere segnato dalla chiusura di
migliaia di imprese per drammatica carenza di liquidita'. Ragione,
questa, che ha spinto la stessa Cna, insieme alle altre organizzazioni
della piccola e media impresa (Confartigianato, Confesercenti,
Casartigiani e Claai) a chiedere alla Regione di destinare subito
almeno 24 milioni dei fondi Fas per il sostegno alle imprese
attraverso i confidi".

      Ancora, la Cna indica nell'agenda delle priorita' la
ricostruzione dell'Aquila, una politica di rilancio delle opere
pubbliche (a cominciare da quelle che possono interessare aree vaste
come quella metropolitana Chieti-Pescara) e l'adesione al progetto di
costruzione della macro-regione Adriatico-Jonica, elemento ormai
strategico per lo sviluppo futuro dell'Abruzzo, anche alla luce del
via libera concesso a dicembre dagli organi dell'Unione europea per la
sua costituzione. (segue)

      (Lab/Opr/Adnkronos)
04-GEN-13 17:30

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      ABRUZZO: CNA, 2012 PEGGIORE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI PER ECONOMIA REGIONALE (4) =

      (Adnkronos/Labitalia) - La Cna chiede poi alla Regione di
rimettere al centro della sua agenda politica il rilancio delle aree
interne, a partire dal valore aggiunto di 'regione verde d'Europa',
con politiche rivolte soprattutto ai giovani e allo sviluppo del
turismo e delle attivita' produttive eco-compatibili.

      La confederazione artigiana, inoltre, chiede di procedere senza
indugio lungo la strada della riforma della pubblica amministrazione,
con tagli alla spesa improduttiva, snellimento delle procedure
burocratiche, riduzione dei tempi di attuazione dei provvedimenti, in
modo da renderli compatibili con le esigenze del sistema produttivo.

      Infine, la Cna chiede l'abbattimento ulteriore della pressione
fiscale, la creazione di un'unica agenzia di sviluppo, la drastica
riduzione delle societa' pubbliche (a cominciare dai trasporti), la
prosecuzione delle politiche di riduzione della spesa e del debito
sanitario mantenendo la qualita' dei servizi erogati ai cittadini.

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