"Il nuovo ospedale? Trasformiamolo in un carcere"

All'indomani della condanna della Corte Europea all'Italia, l'Università delle Generazioni di Agnone torna sulla proposta di Aldo Di Giacomo

redazione
10/01/2013
Attualità
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AGNONE. L'Università delle Generazioni di Agnone è sempre stata sensibile al dramma (tutto italiano in un Occidente almeno più decente) dei carcerati, spesso costretti a sopravvivere in strutture inadatte a garantirne i diritti costituzionali essenziali. La stessa Europa periodicamente tira le orecchie ai vari governi nostrani che non riescono a migliorare e rendere accettabili le condizioni dei cittadini detenuti, specialmente per coloro i quali, in attesa di giudizio, risultano poi innocenti. L'associazione agnonese è pure attenta al destino della struttura che avrebbe dovuto ospitare il nuovo ospedale e che, non ancora completata, rischia di diventare inutilizzata e addirittura fatiscente se non autentico rudere e monumento alla cattiva amministrazione pubblica. Domenico Lanciano, che ne è fondatore e responsabile, rivela in esclusiva ad altomolise.net di aver scritto una lettera privata all'agnonese Rocco Sabelli quando questi era appena divenuto amministratore delegato dell'Alitalia, proponendogli di acquisire istituzionalmente e di destinare la struttura come albergo per il riposo e le vacanze dei dipendenti Alitalia, in particolare per gli equipaggi, ma anche come vacanza-premio per i passeggeri più affezionati. Non ebbe alcuna risposta né considerazione, nonostante avesse affidato la missiva al fratello Maurizio Sabelli.

Adesso che il dramma delle carceri è diventato più allarmante, l'Università delle Generazioni rilancia la proposta, già avanzata da altri tempo fa, di trasformare la grande struttura in carcere minorile. Infatti Aldo Di Giacomo consigliere nazionale del Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, come ha riferito l'ANSA, aveva sollecitato in tal senso l'interessamento dell'allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, del Capo dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria e del presidente della Regione Molise. Finora sembra che questo appello sia caduto nel vuoto. Tuttavia, i responsabili più diretti della struttura (che diventa sempre più simbolo degli sprechi più visibili ed eclatanti della nostra classe politica) dovrebbero loro stessi per prima vagliare proposte e darsi da fare perché un "bene comune" così prezioso per l'Alto Molise e dintorni venga valorizzato meglio che sia possibile e non lasciarlo decadere. Chi paga per questo suo depreziarsi anche edilizio?... Possibile che non esiste alcuna possibilità di utilizzo?...

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