Pochi giorni fa allo stadio Civitelle di Agnone si è svolto l'open day della scuola calcio della Polisportiva Olympia Agnone. Una scuola calcio frequentata da tanti ragazzi e fiore all'occhiello. Il responsabile del settore giovanile, Fernando Sica; per l'occasione, da noi intervistato, ha messo in evidenza alcune problematiche che interessano sia a livello locale che a livello nazionale la scuola calcio Agnonese. A livello locale sollecitava i sindaci abruzzesi e molisani a fornire un mezzo di trasporto per accompagnare i ragazzi dai loro paesi di provenienza allo stadio Civitelle di Agnone
Tra i problemi nazionali, si rivolgeva alla FGIC molisana e nazionale affinche' si possa giungere ad una semplificazione delle procedure per l'iscrizione alla scuola dei tanti ragazzi immigrati presenti sui diversi comuni molisani e abruzzesi, perchè a causa dei contorti burocraticismi legislativi e della FGIC stessa questi ragazzi rimangono fuori dal circuito sportivo
L' integrazione è uno degli obiettivi delle scuole calcio, e quella agnonese, per facilitare tale processo , ogni stagione propone iniziative sportive tali da facilitare i rapporti fra le varie etnie presenti sul territorio
Sica spiegava, che per iscrivere un ragazzo vengono richiesti numerosi documenti tra questi l'obbligo di residenza, il cerificato di frequenza scolastica, che non vengono richiesti o pretesi dagli italiani. L'elenco dei documenti richiesti e' lunghissimo, e molti certificati risultano impossibili da ottenere dai paesi di provenienza.

Finalmente e' stata approvata in via definitiva la modifica dell'articolo 33 della Costituzione, mediante l’inserimento di un ultimo comma, relativo al riconoscimento del diritto allo sport.
Ma tale diritto costituzionale purtroppo non e' esigibile da tutti per una serie di motivi, ma per gli extracomunitari il cammino è ancora piu' complesso e cosi si creano “emarginazione e disagio”e a volte lascia fuori campo, per periodi più o meno lunghi, i bambini stranieri.
Per questo motivo, l’Asgi( Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) propone una semplificazione delle norme e di equiparare i minori stranieri a quelli italiani. Pertanto la proposta dell'Asgi e' quella di tesserare sempre ogni bambino straniero , anche se i genitori sono irregolari o non hanno una residenza stabile (come nel caso dei rom). Nessun controllo sulla frequenza scolastica. Infine, permettere ai ragazzini stranieri di giocare anche se risultano tesserati nel Paese d’origine, perché a volte è molto complicato ottenere liberatorie da squadrette di calcio di paesi africani o latinoamericani
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Sica concludeva cosi l'intervista: “La competizione e la gara sono momenti importanti nella vita della persona, costituiscono un naturale sviluppo e una componente chiave dello sport, utili a consolidare il rapporto con i compagni, la capacità di mettersi alla prova, l’identità personale, la fiducia in se stessi, la gestione della vittoria e della sconfitta, perciò diamo la possibilità reale ai ragazzi immigrati di integrarsi anche attraverso il gioco del calcio”