Villa Santa Maria: A 99 anni Il medico Antonio Castranace visita ancora tutti i giorni

«Il segreto – spiega Castracane – è ascoltare i pazienti. Farli parlare di se stessi».

25/10/2023
Attualità
Condividi su:

«Non si è mai troppo vecchi per fissare un nuovo obiettivo o per sognare un nuovo sogno». Antonio Castracane, nato nel 1924 e nipote di un partigiano, ha preso alla lettera questo insegnamento. A quasi cento anni, continua a sedere nel suo ambulatorio di via Roma a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti. Da 75 anni riveste il ruolo di medico e, nel 2021, ha ricevuto l’onorificenza di commendatore al merito da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ma quella del 2021 fu l’ultima di una serie di riconoscenze. Come riportato sul sito Abruzzolive, il 15 dicembre 1994, aveva ricevuto un riconoscimento da parte del Comune di Villa Santa Maria. L’allora sindaco Salvatore Paolini gli aveva consegnato un “papiro” in cui si ringraziava il dottore «per l'opera appassionata ed altamente professionale che hai assolto nel nostro paese in oltre 46 anni di ininterrotta attività»; per la «dedizione continua, notte e giorno, quando in questi piccoli centri dell'entroterra non c'era guardia medica, né consultorio, né poliambulatorio o gabinetto radiologico o laboratorio analisi. Quando il medico generico doveva per forza di cose a fare il pediatra, il ginecologo, il dentista, il chirurgo. Quando “il punto di medicazione” (come ricorda un'antica insegna ancora presente nella tua sala d'attesa) non significava “punto di smistamento” per l'ospedale. Quando quella del medico era considerata una vera missione».
L'8 novembre 2002, il Comune di Montebello sul Sangro gli aveva conferito un attestato di benemerenza che evidenziava il suo «lungo ed encomiabile servizio, con sprezzo del pericolo, spirito di iniziativa, doti di altruismo, non comune senso del dovere» con i quali «ha assicurato, con la massima tempestività ed efficacia, le prestazioni mediche a lui richieste».

Il segreto di Antonio
«Il segreto – spiega Castracane – è ascoltare i pazienti. Farli parlare di se stessi». E lui lo fa. Poi visita, e visita meticolosamente, magari con lo stetoscopio di frassino ereditato dal padre Vincenzo (che era del 1895). Poi fa domande, cerca di comprendere; alla fine arrivano diagnosi e cura. «Difficile che sbagli, anche in assenza delle moderne tecnologie».

 

 
Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: