Livia Mancini: L'Architetta che ha Illuminato Poggio Sannita con il Nuovo Monumento ai Caduti

Maria Carosella
20/04/2024
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Livia Mancini,  giovane architetta di Poggio Sannita, ha brillato nel ruolo di autrice del progetto per il nuovo monumento ai caduti nella sua città. Il nuovo monumento finanziato dall'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia, a lei affidato  dalla Sezione di Poggio Sannita.

L'inaugurazione del monumento, avvenuta oggi 20 aprile 2024, ha visto la presenza di numerose autorità civili, religiose e militari, sottolineando l'importanza e il significato del momento.

 L'architetta ha tenuto un discorso toccante e ricco di significato durante l'inaugurazione, e ha illustrato passo dopo passo lo sviluppo del progetto, spiegandone le scelte operate e la intrinseca simbologia. Mancini  nel suo progetto ha reso omaggio non solo ai caduti, ma anche alla comunità che si è unita per commemorarli. La sua attenzione alla conservazione del paesaggio e all'integrazione degli interventi architettonici con l'ambiente circostante riflette un profondo rispetto per la storia e la bellezza del luogo.

L'inclusione dei nomi dei caduti e la citazione di Papa Francesco hanno aggiunto profondità al monumento, trasmettendo un messaggio di pace e speranza per un futuro senza conflitti. Il progetto non è solo un'opera fisica, ma un invito alla partecipazione e alla riflessione, trasformando il monumento in un luogo di memoria viva per le generazioni presenti e future.

Mancini ha dimostrato un profondo impegno nella realizzazione di un monumento che va oltre la semplice commemorazione dei caduti, diventando un simbolo di pace, memoria e comunità.

 Leggi il suo discorso integrale:

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Con tanto piacere ed altrettanta emozione siamo giunti all'inaugurazione del Monumento ai Caduti di tutte le guerre; ringrazio infinitamente tutti i presenti per la numerosa partecipazione. Concedetemi un ringraziamento particolare a tutti i bambini e ragazzi qui presenti, che per volontà ed esclusivo impegno delle famiglie, sono un esempio di partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale della comunità. 
In ultimo, ma non per importanza, grazie all'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia che ha finanziato il lavoro e grazie alla sez. di Poggio Sannita per avermi commissionato un progetto così bello e importante. 
La progettazione del "Monumento ai Caduti di tutte le guerre" risponde a due obiettivi: 
1. conservare e riqualificare un'area verde che era e rimane uno spazio fruibile dall'intera collettività; 2. valorizzare in un nuovo contesto un Monumento, la storia e il significato che rappresenta. 
Dal punto di vista storico: 
I Monumenti ai Caduti sono simboli presenti in tanti paesi e città della nostra amata Italia e rappresentano memoria di quanto sia inutile ogni guerra e come, a causa di eventi bellici, tanti giovani concittadini hanno sacrificato la propria vita. 
Inizialmente nati con lo scopo di conservare in futuro la memoria dei singoli eventi, dopo la Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra", i Monumenti si caricarono di nuovi significati: pur non avendo nessun legame diretto con il corpo dei caduti, la loro funzione non fu solo quella di celebrare il valore ed il coraggio di un esercito o di ricordare dei soldati morti in guerra, ma di identificarli singolarmente come eroi, vittime consapevoli e garanti di un dovere collettivo verso la patria. 
Con "la Grande Guerra" i Monumenti cessarono di essere testimonianze anonime perché iniziarono a comparire i nomi dei singoli soldati per onorare ciascun deceduto. 
Attraverso i Monumenti veniva inoltre celebrata una sorta di "uguaglianza" di fronte alla morte in battaglia indipendentemente dal grado militare di quanti avevano sacrificato la vita per la patria. Il gesto eroico di un soldato semplice veniva equiparato al valore di un alto ufficiale, ponendo quindi su uno stesso piano, attraverso l'iscrizione e l'esposizione collettiva dei loro nomi, persone che in vita erano state invece separate da differenze sociali, economiche ed intellettuali. 

Si affermò dunque l'idea di una sorta di "democratizzazione" della morte. 
Dal punto di vista specificatamente architettonico: Le opere previste sono state concepite considerando prioritaria la tutela del paesaggio introducendo interventi ecocompatibili in termini di materiali e perfettamente integrabili dal punto di vista paesaggistico. 
Nella parte più ampia dell'area, quella a monte, è stato sistemato un cannone risalente alla Prima Guerra Mondiale, su un basamento raso terra a forma di lacrima: una lacrima che è li a ricordare le tante persone partite e mai più tornate. 
Sullo stesso basamento c'è un leggio con l'incisione dell'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia Sez. di Poggio Sannita e la dedica ai Caduti di tutte le guerre e all'Artigliere Antinucci Umberto Raffaele (Medaglia d'Argento al Valore Militare). 
In posizione più centrale e rialzata rispetto al piano di calpestio si erge una stele a 4 facce sulla quale sono incisi i nomi di tutti i nostri concittadini morti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale (rispettivamente 29 e 14). L'elenco dei nomi è stato riportato cosi come trasmesso dal Ministero della Difesa. 
Al fine di richiamare l'attenzione contro la violenza delle guerre e conferire all'area un alto valore sociale ed educativo, sul basamento della stele, una targa riporta la frase di papa Francesco dall'Omelia pronunciata presso il Sacrario di Redipuglia il 13 settembre 2014: "La guerra è una follia! Per tutti i caduti della "inutile strage", per tutte le vittime della follia della guerra, mai più guerre! Da ogni terra si levi un'unica voce: no alla guerra e alla violenza, sì al dialogo e alla pace!" 
Il progetto, infine, si basa anche sul concetto di partecipazione affinché il Monumento non sia solamente un oggetto da vedere: la presenza di 3 sedute rivolte verso di esso, vuole essere un invito ad avvicinarsi, sedersi, leggere, meditare. La volontà è quella di esprimere il significato più aderente allo spinto di chi ha voluto un Monumento alla memoria: luogo di raccoglimento e di ricordo di persone che hanno subito guerre ormai lontane e che rivivono per e nella nostra pace. 
Grazie a tutti 

 
 
 
 
 

 
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