Festa della Liberazione. Saia: Oggi e sempre sono fiero di essere antifascista

Maria Carosella
25/04/2024
Attualità
Condividi su:

 

Nel pomeriggio di oggi, 25 aprile, la città di Agnone ha vissuto un momento di profonda riflessione e commemorazione in occasione della celebrazione della Giornata della Liberazione. A distanza di 79 anni dall'evento che ha segnato l'inizio della fine dell'occupazione nazista e fascista in Italia, la comunità si è riunita in Piazza Unità d'Italia per onorare la memoria di coloro che hanno lottato e sacrificato le proprie vite per la libertà del Paese.

Guarda video: Discorso sindaco e mini sindaca

La cerimonia, caratterizzata da un'atmosfera sobria e solenne, ha visto la partecipazione del sindaco di Agnone, Daniele Saia, della sindaca dei ragazzi e delle ragazze, Claudia Labate, delle autorità civili, militari e religiose del territorio. La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona di alloro, omaggio ai caduti

Nel suo discorso, il sindaco ha voluto iniziare citando le parole di Giaime Pintor, intellettuale e partigiano, e quelle di Piero Calamandrei, giurista e figura di spicco nel processo di redazione della Costituzione italiana. Queste parole hanno il potere di richiamare alla mente il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la libertà durante quei giorni bui della storia italiana.

L'evento ha offerto l'opportunità di riflettere sull'importanza della Resistenza e dei valori che ha incarnato, non solo per il passato, ma anche per il presente e il futuro della nostra società. La Costituzione italiana, nata dal sangue versato durante la lotta contro il nazifascismo, rimane un testamento vivente dei principi di libertà, uguaglianza e solidarietà su cui è fondata la nostra Repubblica.

Guarda video : Coro dal pubblico canta “Bella Ciao”

In un momento in cui tali valori possono essere messi in discussione da varie sfide interne ed esterne, è fondamentale mantenere viva la memoria della Resistenza e rinnovare l'impegno per difendere e promuovere la democrazia e i diritti umani.

La cerimonia si conclusa  con  un invito a continuare a credere e vivere per la pace, i diritti e la libertà, mantenendo viva la fiamma della Resistenza nelle nostre coscienze e nelle nostre azioni quotidiane.

Il coro dal pubblico che canta “Bella Ciao”

 

Leggi il discorso del Sindaco
 
"Se non dovessi tornare non mostratevi inconsolabili. Una delle poche certezze acquistate nella mia esperienza e che non ci sono individui insostituibili e perdite irreparabili. Un uomo vivo trova sempre ragioni sufficienti di gioia negli altri uomini vivi”.
 
Queste le parole scritte nella lettera con cui l’intellettuale Giaime Pintor decise di salutare suo fratello. Lo sentiva, sentiva di star andando incontro al suo destino. Aveva abbracciato la Resistenza per combattere il nazifascismo, a soli 24 anni morì ucciso dall’esplosione di una mina lasciata dai tedeschi proprio su questa linea. Ebbe coraggio, lo stesso coraggio di tante e tanti partigiani che non si fecero opprimere dalla furia nera. E Pintor aveva ragione, la gioia continuiamo a trovarla negli altri uomini vivi. E oggi noi la troviamo nei combattenti della Resistenza, individui che grazie alla memoria continuano a essere eternamente vivi, individui i cui valori hanno attraversato il tempo senza sbiadirsi.
La loro lotta ci ha regalato la libertà e democrazia. Ed è dal loro sangue che è nata la nostra meravigliosa Costituzione.
A riguardo sono forti e puntuali le parole di Piero Calamandrei. “La Costituzione non è una carta morta – disse rivolgendosi agli studenti - ma è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione”.
Sono parole che non dobbiamo dimenticare soprattutto quando qualcuno le rende scontate o le priva del loro significato. Perché oggi il fascismo può anche non manifestarsi nella più chiara delle forme, ma può nascondersi dietro ogni sopruso, violenza, ingiustizia o tentativo di riscrivere la storia. Antifascismo non è una parola che fa paura, eppure in molti fanno ancora fatica a pronunciarla. Tra le strade, in tv, tra rigurgiti oscurantisti e scelte editoriali discutibili, alcune persone tentano di mettere un segno nero su questa parola. Ecco, allora lo dico anche per loro. Oggi e sempre sono fiero di essere antifascista.
La lotta al nazifascismo rappresenta uno dei momenti più alti di coesione nazionale e di impegno civile. È un esempio straordinario di come, quando siamo uniti da un obiettivo comune, possiamo affrontare e superare le difficoltà più grandi. E la nostra Costituzione ha raccolto e messo nero su bianco questo sentimento di unione. Un principio di unità e uguaglianza che oggi viene messo in discussione da uno scellerato disegno di autonomia differenziata. Un progetto che accrescerebbe le disparità e disgregherebbe le nostre comunità, alimentando una lotta interna altamente controproduttiva.
E allora che questa giornata sia sinonimo di memoria ma anche di riflessione. Buona Festa della Liberazione a tutti noi, noi che continuiamo a credere e vivere per la pace, i diritti e la libertà.

 

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: