Si alza un grido d'allarme nel cuore della pubblica sicurezza italiana. "Troppe insicurezze e pochi strumenti, poliziotti in pericolo", questo è quanto dichiarato da Antonio Pelle Segretario Generale Provinciale - Dirigente Nazionale del SIAP( Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) a seguito del ferimento del vice-ispettore 35enne ricoverato in terapia intensiva al Niguarda di Milano, accaduto mercoledì 8 maggio.
Ecco la sua nota stampa:
"Il Vice Ispettore ferito a Milano, a cui vanno i nostri più sentiti auguri di pronta guarigione, rappresenta purtroppo solo l'ultima vittima di una lunga serie di aggressioni, ferite e minacce rivolte ai poliziotti. Questo fenomeno si sta allargando sempre di più, minando la fiducia e la serenità di coloro che ogni giorno si impegnano per tutelare la sicurezza dei cittadini.
Gli agenti di polizia si trovano spesso a operare in condizioni precarie, senza adeguate difese, e diventano bersagli di un'insensata violenza alimentata dall'impunità e dall'arroganza. Il rischio di commettere errori, il costante monitoraggio da parte dei media e la paura di essere oggetto di indagini ingiustificate condizionano pesantemente il lavoro dei poliziotti.
Eppure, nonostante l'aumento degli episodi di violenza nei confronti delle forze dell'ordine, gli aggressori spesso restano impuniti, poiché le attuali norme di legge non sono sufficientemente stringenti. È inaccettabile che chi si impegna a difendere i cittadini diventi un facile bersaglio, mentre i veri colpevoli continuano a sfuggire alla giustizia.
È arrivato il momento di invertire questa tendenza, di fornire una maggiore protezione e sostegno ai poliziotti sul campo e di adottare misure legislative più severe contro le aggressioni gratuite. È urgente dotare tutti gli agenti di strumenti adeguati, come le body cam, e garantire una presenza più consistente sul territorio.
Non possiamo permettere che i poliziotti diventino strumenti di propaganda politica o capri espiatori delle tensioni sociali. Dobbiamo agire con determinazione per riordinare le forze dell'ordine e per ristabilire la fiducia dei cittadini nella pubblica sicurezza.
L'ora di cambiare rotta è giunta: è tempo di legiferare norme più severe e di garantire una reale protezione per coloro che rischiano la propria vita per difendere la comunità.
il Vice Ispettore ferito a Milano, a cui vanno i nostri auguri di guarigione, è una vittima della lunga scia di aggressioni, feriti e minacce rivolte ai poliziotti che si allargano sempre più in tutto il paese.
Ogni giorno agenti di polizia intervengono per salvaguardare la sicurezza dei cittadini, soli e senza difese, vittime di intolleranza trasversale di persone che vivono nell’impunità, nell’arroganza e nella violenza.
Il poliziotto non lavora più con serenità, ormai è fortemente condizionato dal rischio di sbagliare, da filmati che raccontano altri fatti, da opinionisti superficiali, dalla paura di essere indagato per abusi spesso inesistenti o effetti collaterali all’intervento.
Episodi che si verificano in maniera crescente e che rimangono impuniti visto che gli aggressori non vengono fermati dalle attuali norme di legge.
Poliziotti che per difendere i cittadini subiscono aggressioni anche immotivate, giovani che non si fermano all’alt polizia solo per irregolarità amministrative o ancor più grave per riprendere le loro azioni sui social.
Spesso si punta il dito solo contro i poliziotti che ormai sono senza tutele, soli ad affrontare il potere dell’intolleranza, del crimine violento e soprattutto degli opinionisti da bar.
E’ intollerabile che in questo paese i poliziotti siano un mezzo di propaganda politica elettorale e capo espiatorio della deriva sociale.
Non si può attendere anni per le body Cam e per i teaser, (peraltro non sufficienti e quindi non in dotazione a tutti gli equipaggi) per avere un numero adeguato di agenti su strada e soprattutto non si può continuare a lottare contro il vento, contro chi non va in carcere e impunemente condiziona i cittadini che per paura sono costretti a cambiare le abitudini quotidiane.
È urgente cambiare rotta, riordinare la forza pubblica e legiferare norme contro queste aggressioni gratuite, magari inasprendo le pene oppure istituendo un sistema cauzionale che condizioni la libertà di chi commette questi reati."
SIAP – ISERNIA
Il Segretario Generale Provinciale - Dirigente Nazionale Antonio Pelle