AGNONE - "Evidentemente il Guerriero Sannita è mal informato su quali siano gli obiettivi e le finalità di Majella Madre: probabilmente ha preso spunto da voci di corridoio per farne una conferenza stampa per ottenere una misera visibilità". E' la secca replica che giunge da Danilo Di Nucci, responsabile dei rapporti con le forze politiche e sociali dell'Associazione Majella Madre, alle dichiarazioni del Guerriero Sannita. Giovanni Muccio, presidente del movimento, ha annunciato una conferenza stampa sul tema: "Annessione all'Abruzzo? No grazie". Una posizioone che non condividono i soci di Majella Madre, l'associazione che auspica, appunto, la riunificazione tra le due entità territoriali e sociali. Il dibattito continua. "Se, infatti, come obiettivo massimo della nostra azione auspichiamo un ricongiungimento all'Abruzzo per dar vita ad una nuova regione, più grande e, soprattutto, con prospettive di sviluppo finora precluse sia ai molisani che agli abruzzesi, - continua nella sua replica Di Nucci - come obiettivi minimi è espressamente riportato sul nostro blog (www.majellamadre.wordpress.com) che la nostra azione mira innanzitutto a sospingere le due regioni sorelle a moltiplicare le occasioni di collaborazione; instaurare una nuova abitudine a camminare affiancate aiutandosi a vicenda; elaborare progetti bi-regionali di formazione dei giovani, di diffusione della cultura, di organizzazione del turismo; spingere le istituzioni universitarie dell’Abruzzo e del Molise a costituirsi come un’unità organizzativa; disporre le risorse della sanità sull’intero territorio secondo criteri di mutuale sussidiarietà; creare una catena di consorzi produttivi e turistici che comprendano i Comuni di confine, indipendentemente dall’appartenenza amministrativa; tutto questo dovrà fare intendere al Governo Nazionale ed all’Unione Europea che – se mai il Molise dovesse essere accorpato ad altre Regioni, o peggio smembrato – i Molisani preferiscono tornare là dov’erano prima della secessione del 1963, e i fratelli Abruzzesi sono pronti ad accoglierli come parte integrante della propria identità storica e territoriale. Sfido chiunque a mostrarsi contrario o anche solo a mettere in discussione tali affermazioni, - aggiunge caustico Danilo Di Nucci - che non vanno assolutamente a ledere le identità culturali, il retaggio storico, le peculiarità e le esigenze socio-economiche di entrambi i versanti. Chi davvero vuol bene al Molise (e all'Abruzzo) non può assolutamente dichiararsi contrario a quanto appena enunciato; di ciò ne faccio una questione morale. Noi Majellisti non siamo certo degli sprovveduti che parlano senza cognizione di causa, dei fanatici della riunificazione a tutti costi o, peggio ancora, persone senza scrupoli che remano contro l'istituzione regionale con nascosti fini personali da raggiungere. Noi Majellisti siamo innanzitutto persone oculate, che studiano i dati e che, forse prima di altri, hanno compreso che è necessario un cambiamento di rotta nella gestione della cosa pubblica regionale la quale, per motivi di cui magari discuteremo in seguito, dal ’63 ad oggi non ha certo prodotto i risultati sperati. Inoltre siamo persone che amano profondamente questo territorio al punto da fare proposte che entrano pesantemente in conflitto con le proprie aspirazioni personali. Esattamente come dichiarato dal consigliere regionale abruzzese Giuseppe Tagliente, siamo perfettamente consci del fatto che la strada della riunificazione sia difficilmente percorribile, ma non per questo credo sia moralmente corretto sollevare una campagna di demonizzazione nei nostri confronti. Noi Majellisti abbiamo fatto varie proposte, tra cui la riunificazione: sarebbe costruttivo che sia gli addetti ai lavori che i privati cittadini si documentino approfonditamente e partecipino al dibattito con la massima trasparenza senza avvelenare il clima, ma cercando di capire, tramite un leale confronto, cosa è meglio per il futuro di tutti noi".