Roma - Dopo gli aeroporti il Fondo infrastrutturale F2i mette gli occhi sull'acqua pubblica. E' quanto emerge da una dichiarazione riportata dall'agenzia Asca dell'amministratore delegato di F2i, il manager agnonese, Vito Alfonso Gamberale.
Per riordinare e rendere piu' efficiente il sistema dell'acqua e' necessario creare un ''campione nazionale'' sul modello di Terna o Snam con la partecipazione di fondi privati ''a carattere istituzionale'' come F2i o il Fondo Strategico Italiano - ha detto il manager -.
''Se nell'elettricita' e nel gas abbiamo campioni come Terna e Snam - ha detto intervenendo ad un convegno sulle reti energetiche - abbiamo tanti anti-campioni nell'acqua e nei rifiuti. Dobbiamo capire come dalle frattaglie si possa creare un campione nazionale. Come fatto con l'Enel 60 anni fa nella distribuzione dell'elettricita', dobbiamo fare oggi con l'acqua: dobbiamo fare un Enel dell'acqua e dei rifiuti''. Secondo Gamberale il referendum ha portato infatti a ''una decisione presa con emotivita', col risultato che c'e' in Italia una bassa privatizzazione e una scarsa concentrazione mentre le tariffe sono basse, piu' basse che in Europa, e questo si riflette sugli investimenti''.
L'ad di F2i auspica ''un grande progetto paese per l'acqua attraverso una public company, cioe' con soldi privati, di un soggetto di carattere istituzionale come FSI o F2i''.
In questo senso, secondo Gamberale, ''il nuovo governo deve pensare a due progetti sull'acqua e sui rifiuti che potrebbero coinvolgere tutto il territorio nazionale con importanti e diffusi lavori in grado di dare una spinta all'economia e di fare una grande Veolia o una grande Generale des Eaux come abbiamo fatto una grande Terna e una grande Snam''.
Tecnicamente, ha spiegato Gamberale, servirebbe creare ''un fondo speciale per l'acqua e un altro fondo specifico per i rifiuti'' ai quali ''F2i si candiderebbe a far parte''.