Petta tira fuori la notifica, il palaghiaccio resta chiuso

Interviene il vicesindaco di Castiglione Messer Marino

Francesco Bottone
20/02/2013
Attualità
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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Non può esistere un’isola che non c’è, dice una nota canzone. Invece può esistere, e di fatto esiste, la notifica di un atto che secondo alcuni non c’era. A tirare fuori il classico coniglio dal cilindo è Giulio Petta, energico vicesindaco del Comune di Castiglione Messer Marino.
Nei giorni scorsi in paese si è tenuto un incontro sulle sorti del palaghiaccio. Da quell’assemblea pubblica è emerso uno spiraglio per la riapertura della struttura sportiva: la presunta mancata notifica di un atto assunto dal commissario prefettizio Giove. Almeno questo hanno sostenuto ai microfoni della tv di Orazio Di Stefano i responsabili dell’associazione Ice Fly. Secondo i vecchi gestori del palaghiaccio l’atto di autotutela, assunto dal commissario prefettizio Giovanni Giove, con il quale si revocava l’assegnazione della gestione dello stabile non era stato mai notificato, rendendo nulla la validità stessa del provvedimento. Un’ipotesi apparsa sin dall’inzio poco credibile, vista la nota precisione del commissario Giove e degli stessi uffici comunali di Castiglione.
A tirare fuori le carte dagli archivi del Comune è il vicesindaco Giulio Petta. Carte che cantano, come si dice, e che demoliscono l’ipotesi della mancata notifica. L’immagine pubblicata in basso mostra la ricevuta di ritorno dell’atto con numero di protocollo 3246 del novembre 2011, la famosa revoca della convenzione alla Ice Fly. Caso chiuso, dunque, ma il vulcanico Petta non sopporta le imprecisioni e dunque, sempre con le carte alla mano, ribatte alle dichiarazioni dell’ex sindaco Mastrangelo relativamente ai costi del palaghiaccio. Secondo Massimo Mastrangelo con una spesa di soli tremilacinquecento euro al mese da parte del Comune sarebbe possibile riaprire il palaghiaccio, almeno nei mesi invernali. Conti che non tornano all’attuale vicesindaco Petta, il quale parla, come sempre, dati, anzi numeri alla mano, quelli del bilancio dell’ente.
«Negli ultimi sei mesi di gestione della struttura da parte della Ice Fly - puntualizza Petta - le entrate sono state poco meno di novemila euro a fronte di circa trentatremila euro  di spese, comprensive di gas metano, corrente elettrica,  assicurazione e rata del mutuo. Tra l’altro quella somma, i quasi novemila euro di ricavi, non è stata ancora consegnata al Comune. A questo bisogna aggiungere i quasi quattromila euro spesi per lo smontaggio della pista del ghiaccio, costo affrontato dal Municipio. Questi sono i numeri reali, certificati dagli uffici del Comune e messi in bilancio. Mastrangelo dove ha fatto il sindaco negli ultimi anni? In quale paese? Per evitare di dire cose non corrispondenti al vero avrebbe potuto semplicemente prendere visione del bilancio comunale, ma evidentemente preferisce fare della inutile polemica politica».                            

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