CAPRACOTTA - Neve tanta, impianti chiusi. La stazione sciistica di Monte Capraro non aprirà i battenti. Orami la notizia assume i crismi dell'ufficilaità. L'amaro epilogo fatto di polemiche, proteste, accuse reciproche e promesse non mantenute, viene scritto dalla società Funivie Molise che gestisce gli impianti. In una nota stampa Funivie Molise Spa, infatti, ribadisce che "mancano le condizioni minime di sicurezza della pista necessarie per l’utilizzo da parte degli utenti. Pertanto - prosegue il comunicato di Funivie Molise Spa - a seguito dei problemi riscontrati e non risolvibili in tempi brevi, trattandosi di interventi strutturali da svolgere in assenza di neve, è nella impossibilità di aprire gli impianti di risalita. Contestualmente - conclude - si ribadisce la completa disponibilità perché, di concerto con il Comune di Capracotta, si possano individuare modalità e termini per riportare la stazione sciistica del centro alto molisano in condizioni di sicurezza ed efficienza e ricreare tutte le condizioni necessarie affinchè la prossima stagione 2013 – 2014 la stazione sciistica di Mante Capraro apra regolarmente".
La replica del primo cittadino altomolisano, Antonio Monaco non si è fatta attendere.
"Senza nulla togliere alla perizia dell’esperto incaricato da Funivie Molise S.p.A., questa amministrazione - dice Monaco - ancora oggi ritiene che con uno sforzo comune, è possibile aprire gli impianti. E’ molto semplice, basta chiudere solo il tratto di pista che tanto preoccupa e consentire l’utilizzo della rimanente pista. Si può sciare liberamente a monte e a valle. E’ accaduto tante volte nel passato o per problemi di scarso innevamento o altro. Detto ciò - continua il sindaco - senza alcuna vena polemica, nel prendere atto della decisione di Funivie Molise S.p.a., senza voler colpevolizzare nessuno, devo purtroppo constatare che nella nostra Regione registriamo l’ennesimo fallimento di una iniziativa che doveva ridare un minimo respiro ad una economia in grave sofferenza. Tutto è partito dal mese di gennaio 2012, tredici mesi non sono stati sufficienti a far ripartire una stazione di minime dimensioni, dopo aver speso circa 200mila euro di risorse regionali", conclude Monaco.