Conclave 2025, al via l'elezione del Papa: Alle 16.30 si comincia, alle 19 la prima fumata

Mario Di Laudo
07/05/2025
Attualità
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Si apre oggi il conclave: la Chiesa attende il nuovo Papa tra incognite e speranze

Oggi, martedì 7 maggio, le porte della Cappella Sistina si chiudono: si apre ufficialmente il conclave per l’elezione del nuovo Papa. Saranno 133 i cardinali elettori chiamati a indicare il successore di Francesco, ma non tutti saranno fisicamente presenti nella Sistina. Un dettaglio che non toglie nulla alla solennità dell’evento, ma che mostra come anche la tradizione più antica possa adattarsi, con misura, alle fragilità del presente.
Uno dei casi più delicati è quello del cardinale bosniaco Vinko Puljić, 79 anni. Le sue condizioni di salute potrebbero non permettergli di raggiungere la Sistina per gli scrutini. In tal caso, potrà comunque votare dalla sua stanza nella Casa Santa Marta: per ciascuna votazione, tre cardinali cosiddetti “infirmari” si recheranno da lui per raccogliere la scheda, che verrà sigillata e poi trasportata nella Cappella Sistina per essere conteggiata insieme alle altre.

Un collegio elettorale profondamente segnato da Papa Francesco

Il corpo degli elettori riflette chiaramente l’impronta lasciata da Papa Francesco nella composizione del Collegio Cardinalizio. Ben 107 dei 133 votanti sono stati creati da lui. Un dato che lascia pensare che la scelta del nuovo Papa potrebbe continuare, almeno in parte, il solco tracciato dal pontificato appena concluso: attenzione alle periferie, apertura pastorale, una Chiesa in uscita.
Geograficamente, il cuore dell’elettorato resta però europeo. La maggioranza dei cardinali arriva dal Vecchio Continente, con ben 17 italiani. Ma ci sono volti e storie provenienti da tutto il mondo: il più giovane, Mykola Bychok, ha 45 anni ed è l’unico ucraino presente. Il più anziano elettore è lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, che di anni ne ha 79.

Una scelta nel silenzio, tra lingue diverse e relazioni ancora da costruire

Nonostante le congregazioni generali precedenti al conclave, molti cardinali si conoscono poco. In Sistina non è prevista alcuna traduzione simultanea: chi non comprende gli interventi in altre lingue si affiderà alla “carità fraterna” di un vicino che possa tradurre. È un dettaglio che racconta molto del carattere di questo conclave: globale, frammentato, umano.
Tutti i partecipanti sono vincolati al massimo riserbo: nessun contatto con l’esterno, nessuna comunicazione. Il segreto è assoluto.

Le votazioni e la stanza delle lacrime

Ogni giorno sono previste fino a quattro votazioni: due al mattino e due al pomeriggio. Tuttavia, nel pomeriggio di oggi, primo giorno di conclave, si terrà una sola votazione, dopo la cerimonia di apertura. Finché nessun candidato raggiungerà la soglia dei due terzi – 89 voti – vedremo dal comignolo della Sistina solo fumate nere. La tanto attesa fumata bianca annuncerà invece che il nuovo Papa è stato eletto.
Una volta eletto, il nuovo pontefice sarà condotto nella “stanza delle lacrime”, una piccola sagrestia dove potrà raccogliersi brevemente prima di apparire al mondo. Lì troverà l’abito bianco, cucito in tre diverse taglie: un gesto simbolico e pratico al tempo stesso. Si siederà su un divano in damasco rosso, riservato solo a lui. Ed è lì, in quel momento di solitudine, che inizia davvero il suo pontificato.

Chi salirà al soglio di Pietro?

Tra i candidati più citati ci sono Matteo Zuppi, Luis Antonio Tagle, Pietro Parolin, Fridolin Ambongo Besungu e Pierbattista Pizzaballa. Nessuno però è considerato favorito assoluto. Tutti i nomi circolano, ma con prudenza: il prossimo Papa potrebbe anche sorprendere.
La Chiesa si raccoglie in preghiera, il mondo resta in attesa. Il conclave è iniziato.

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