Città del Vaticano – Nel giorno dedicato alla Madonna di Pompei, la Chiesa universale ha accolto con gioia il suo nuovo Pontefice. Alle ore 18:08, una densa fumata bianca si è levata dal comignolo della Cappella Sistina, annunciando al mondo l’elezione del successore di Pietro. Pochi minuti dopo, Piazza San Pietro è esplosa in un applauso commosso, mentre le campane suonavano a festa. Alle 19:13, il Cardinale Protodiacono Dominique Mamberti ha proclamato: «Habemus Papam!», annunciando l’elezione del Cardinale Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Papa Leone XIV, diventando così il primo Pontefice statunitense nella storia della Chiesa.
Una vita tra studio, missione e servizio alla Chiesa
Nato a Chicago, Robert Francis Prevost ha seguito fin da giovane la vocazione agostiniana. Dopo aver completato gli studi nel seminario minore degli agostiniani nel 1973, ha conseguito il Bachelor of Science in Scienze Matematiche e un diploma in Filosofia presso l’Università di Villanova a Filadelfia nel 1977. In quello stesso anno, è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio.
Dopo la professione solenne nel 1981 e il conseguimento del Master of Divinity presso la Catholic Theological Union di Chicago, è stato ordinato sacerdote a Roma il 19 giugno 1982 da monsignor Jean Jadot. La sua formazione si è ulteriormente arricchita nel 1987 con un dottorato in diritto canonico, magna cum laude, presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino.
Il suo ministero ha assunto una forte dimensione missionaria: nel 1985 è stato inviato in Perù, dove ha ricoperto ruoli chiave nella diocesi di Chulucanas e, successivamente, nell’arcidiocesi di Trujillo, come docente, parroco, formatore e amministratore. In particolare, è stato rettore del seminario diocesano, giudice ecclesiastico, priore e fondatore di nuove parrocchie, lasciando una traccia profonda nella Chiesa peruviana.
Tornato negli Stati Uniti, è stato eletto Provinciale della Provincia agostiniana di Chicago nel 1999. Nel 2001, ha ricevuto una delle massime responsabilità dell’Ordine di Sant’Agostino, venendo eletto Priore Generale, incarico che ha ricoperto per due mandati fino al 2013. Negli anni successivi ha continuato a servire come vicario provinciale e direttore della formazione.
Nel 2023, Papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi, ruolo che ha svolto con discernimento e visione, fino alla sua elezione al soglio pontificio.
L’elezione a Pontefice e il nome scelto: Leone XIV
Nel tardo pomeriggio dell’8 maggio, al termine della quarta votazione del Conclave, i cardinali hanno scelto lui come nuovo Vescovo di Roma. Il nome scelto, Leone XIV, evoca una tradizione di forza spirituale, impegno per la verità e attenzione ai bisogni della Chiesa nel mondo contemporaneo.
Quando, alle 19:23, si è affacciato per la prima volta dalla Loggia delle Benedizioni, Papa Leone XIV ha pronunciato parole semplici e potenti:
«La pace sia con tutti voi. Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse tutta la terra.»
Nel suo primo discorso, ha rivolto un commosso pensiero al suo predecessore, Papa Francesco, ricordando il suo ultimo gesto pasquale di benedizione, e ha lanciato un appello all’unità, al dialogo e a una Chiesa missionaria, che «costruisce ponti e accoglie chiunque abbia bisogno».
Un saluto speciale è stato riservato al Perù, terra alla quale è legato da anni di servizio e missione. Ha concluso invitando tutti a pregare insieme per la pace nel mondo, guidando la recita dell’Ave Maria con la folla raccolta in piazza.
Un pontefice poliglotta e vicino ai popoli
Oltre a una solida formazione teologica e canonica, Papa Leone XIV è noto per le sue doti umane e pastorali. Parla inglese, spagnolo, italiano, francese e portoghese e legge latino e tedesco. La sua esperienza internazionale, unita al profondo spirito agostiniano, lo pone come una guida capace di parlare ai cuori e di affrontare le sfide globali della Chiesa del XXI secolo.