Frana, i soldi non si trovano. Menna: "Un falso il fax dell'assessore De Fanis"

Francesco Bottone
27/03/2013
Attualità
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CASTIGLIONE MESSER MARINO - I soldi per la messa in sicurezza della frana sulla sp 152 Castiglione-Montazzoli non si trovano, o meglio, sono bloccati ancora nelle casse del Ministero.

E tra l’altro sono gli stessi fondi che servirebbero a sistemare le strade sulla costa per permettere il passaggio del Giro d’Italia.
E’ quanto emerso nel corso del Consiglio provinciale di ieri, dalle stesse parole del vicepresidente Tavani che ha risposto all’interrogazione della consigliere di opposizione Eliana Menna.
«L’assessore Tavani, che sa soltanto piangersi addosso, ha ammesso che i famosi tre milioni di euro da destinare alla viabilità malmessa del Chietino non sono mai arrivati nelle casse delle Provincia e nemmeno in quelle della Regione. - spiega la consigliere Eliana Menna - Pare infatti, secondo quanto riferito da Tavani, che i fondi siano ancora fermi al Ministero. Si tratta di un’evidente presa in giro, da parte del centrodestra e del Pdl in particolare, nei confronti dei cittadini. Ricordo infatti un fax, dello scorso ottobre, inviato al sindaco di Castiglione e al primo cittadino di Montazzoli, e siglato dall’assessore regionale De Fanis. In quel documento si diceva chiaramente che la Regione aveva assegnato tre milioni di euro alla Provincia, grazie alla riprogrammazione dei fondi Fas. Alla luce delle dichiarazioni di Tavani - chiude seccamente la consigliere Eliana Menna - il fax dell’assessore regionale De Fanis è semplicemente un falso. L’assessore De Fanis ha quindi preso in giro i cittadini e anche i due sindaci ai quali ha inviato quel fax». 
A questo punto, è opportuno rimarcarlo, non solo la messa in sicurezza della sp 152 diventa un miraggio, ma anche la tappa del Giro d’Italia tra San Salvo e Pescara è messa seriamente in forse.
Lo stesso Tavani, infatti, sempre ieri in Consiglio provinciale, ha ribadito che se entro qualche settimana la Provincia non avrà la liquidità necessaria a far partire le opere di messa in sicurezza delle strade, non sarà possibile ospitare la tappa del Giro d’Italia. 
E il verificarsi di questa ipotesi, purtroppo più che realistica, oltre a rappresentare un danno economico per un intero territorio, sarebbe anche una figuraccia per l’Abruzzo a livello nazionale.
 

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