Era il 26 maggio 1975 quando Maria Nicodemo, triventina, e Leonardo Gallucci, originario di Macchia Valfortore, si giuravano amore eterno nella chiesa di Santa Croce a Trivento. Da allora sono passati cinquant’anni, una vita condivisa passo dopo passo, in silenzio, senza mai cercare riflettori, ma lasciando tracce profonde nei cuori di chi li conosce.
Maria, ex dipendente comunale dell’ufficio anagrafe di Trivento, e Leonardo, ex ispettore di linea metanodotti alla Guatelli di Trecate, hanno costruito insieme un percorso solido e genuino.
Oggi festeggiano le nozze d’oro. Nei prossimi giorni è prevista una piccola festa con gli affetti più cari, nessuna celebrazione sfarzosa, solo la forza autentica di un’unione che ha saputo resistere al tempo, crescere nel silenzio e diventare esempio di dedizione e affetto. Una storia nata tra due borghi molisani, cresciuta con i valori della famiglia, del rispetto reciproco, del lavoro e della sobrietà, che ha dato vita a una famiglia unita e radicata: le figlie Michela, insieme al marito Eugenio, e Mariantonietta, e i nipoti Mario e Miriam, che rappresentano il cuore e il futuro di questo lungo percorso condiviso.
Cinquant’anni insieme significano molto più di una semplice ricorrenza: raccontano di sacrifici, lavoro, intesa, fiducia. Raccontano di mani che si stringono nelle difficoltà e di sguardi complici nei momenti di serenità. In un mondo che corre, la loro scelta di restare fedeli l’uno all’altra giorno dopo giorno è una testimonianza preziosa. Maria e Leonardo ci insegnano che l’amore vero è fatto di presenza, costanza e rispetto. Ed è proprio nei gesti quotidiani – un piatto preparato con cura, una parola sussurrata al momento giusto, un silenzio condiviso – che si misura la profondità di un legame.
A loro, in questo giorno speciale, vanno gli auguri pieni di affetto e riconoscenza del nipote Mario Di Laudo, aspirante pubblicista della testata Altomolise.net, a cui si uniscono con stima e partecipazione anche quelli di tutta la Redazione.
Perché storie come la loro vanno raccontate, custodite e celebrate, anche – e soprattutto – nella loro semplicità.