“CVTà Street Fest”, Alice Pasquini: «Poter salvare il destino del borgo attraverso l’arte»

Mario Di Laudo
31/05/2025
Arte
Condividi su:

È in corso la decima edizione del CVTà Street Fest, il festival internazionale di street art che ogni anno trasforma il piccolo borgo molisano di Civitacampomarano in un museo a cielo aperto. In questa tre giorni di eventi, sette artisti di fama mondiale stanno realizzando nuove opere murali che animano le vie del centro storico. A raccontare la genesi del festival è la direttrice artistica sin dalla prima edizione, Alice Pasquini, che descrive l’origine dell’iniziativa come «una coincidenza incredibile». Nel 2015, su invito di Ylenia Carelli,  allora presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco” e oggi parte dello staff organizzativo del festival, Alice venne chiamata a dipingere i muri del borgo — all’epoca quasi disabitato — senza che Ylenia sapesse che si trattava del paese di origine del nonno dell’artista. «Dopo aver dipinto in tutto il mondo, sono tornata nel paese della mia infanzia — spiega Pasquini — e da quell’incontro è nata l’idea di un festival che sembrava un’utopia: poter salvare il destino del borgo attraverso l’arte. Oggi, dopo dieci anni, vedo con soddisfazione l’affluenza di turisti, l’apertura di nuove attività e l’arrivo di nuovi abitanti. Ma non solo: Civitacampomarano è diventato un modello, ispirando numerosi altri festival in Italia e nel mondo. La street art è un’arte sociale che unisce le persone e, in questo caso, è stata finalizzata a cambiare il destino del paese.  Finora il nostro sogno sta diventando realtà.»

A presentarli è sempre Pasquini:

• Case Maclaim, maestro del realismo e fondatore della celebre Ma’Claim Crew tedesca;

• Jaune, stencil artist belga;

• Elfo, artista italiano che unisce street art e land art;

• Lucy McLauchlan, artista britannica che spazia tra disegno, design e musica;

• Xenz, veterano della scena graffiti britannica;

• Twoone, artista giapponese noto per uno stile che fonde influenze orientali e occidentali, con un linguaggio visivo fortemente simbolico e contemporaneo;

• infine lei stessa, che oltre al ruolo curatoriale, in questa edizione torna a partecipare anche come artista.

In dieci anni, il festival ha dato vita a circa 120 opere, confermandosi come un’eccellenza culturale e artistica nel panorama internazionale.

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: