PIANO SOCIALE, Bufera in alto Molise. Saia accusa: “Tagliati fuori. Greco e Romano si sono astenuti, hanno scelto di non decidere”

Maria Carosella
06/06/2025
Attualità
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ISERNIA – Scelte incomprensibili, accuse pesanti e una frattura sempre più evidente tra istituzioni locali e Consiglio Regionale. Il nuovo Piano Sociale regionale, approvato a Palazzo D’Aimmo, fa esplodere la protesta dell’Alto Molise. Il presidente della Provincia di Isernia e sindaco di Agnone, Daniele Saia, punta il dito contro la decisione di accorpare l’Ambito Territoriale Sociale di Agnone a quello di Isernia, definendola “una scelta grave e penalizzante per i territori più fragili”.

Ad accendere ulteriormente la polemica è stata la spaccatura dell’opposizione in Consiglio Regionale: i consiglieri Andrea Greco (Movimento 5 Stelle), originario proprio di Agnone, e Massimo Romano (Costruire Democrazia) hanno scelto di astenersi sul voto finale, prendendo le distanze sia dalla maggioranza che dal resto delle forze di minoranza che si sono espresse con un netto “no”.

 

Le dichiarazioni di Daniele Saia  sul nuovo Piano Sociale discusso a Palazzo D’Aimmo:

Con l’approvazione del nuovo Piano Sociale in Consiglio Regionale, gli Ambiti Territoriali Sociali sono stati dimezzati e quello di Agnone è stato accorpato a Isernia. Una decisione grave e penalizzante per i nostri territori, che noi sindaci abbiamo cercato in ogni modo di contrastare. Abbiamo espresso il nostro dissenso con forza in varie sedi, ma la Regione ha deciso di andare avanti senza alcuna esitazione, ignorando le necessità e le richieste di numerosi cittadini e associazioni.

In particolare, con l’accorpamento dell’Ambito di Agnone, il territorio dell’Alto Molise resta sprovvisto di un aggregatore di servizi rivolti alle persone più bisognose, un presidio di prossimità che ha contribuito alla realizzazione di numerosi ed efficienti progetti. Tra questi, per esempio, le attività per i giovani NEET, l’assistenza domiciliare con supporti di domotica e il centro per persone autistiche. Si tratta – ha commentato Saia - di un’ulteriore perdita di autonomia che aggrava una situazione già delicata, viste le difficoltà dell’ospedale ‘Caracciolo’ che tutti i giorni difendiamo da ulteriori tagli.

In Aula in molti hanno espresso fiducia sull’efficacia del nuovo Piano, ma sono certo che, purtroppo, sarà il tempo a dare ragione al dissenso manifestato da tanti sindaci. Durante la fase di votazione per l’approvazione del documento, sono rimasto profondamente colpito dalla decisione dei consiglieri Andrea Greco e Massimo Romano di astenersi. In particolare, il pentastellato ha voltato le spalle ai suoi colleghi dell’opposizione, che invece hanno votato contro, e ha preso le distanze anche dai cittadini fragili dell’Alto Molise. Proprio ad Agnone Greco e Romano avevano organizzato una manifestazione per protestare contro i tagli ai servizi del ‘Caracciolo’. E ora, cosa succede? Due pesi e due misure? Tutto questo mi sembra un controsenso. Non si può pensare di piegarsi alla logica dei numeri dettata a livello nazionale. Se così fosse – ha aggiunto il Presidente - non avrebbero senso le battaglie per salvare il sistema sanitario. I nostri territori avrebbero meritato di più, avrebbero meritato un voto deciso e contrario. Stare all’opposizione non significa solo urlare, alle parole devono seguire atti concreti. Desidero ricordare, inoltre, che anche l’ATS di Agnone aveva avviato le procedure per l’assunzione a tempo indeterminato di assistenti sociali, superando così le accuse di precarietà sollevate in Aula.

Probabilmente – ha concluso Saia – i due consiglieri replicheranno a queste mie parole tentando di spostare l’attenzione su altre questioni, ma il punto resta uno: di fronte a una decisione importante, loro hanno scelto di non decidere. Noi, invece, potremo dire di esserci fermamente opposti al disegno di accorpamento che taglia i diritti dei cittadini delle aree più interne del Molise”.

 

 

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