San Francesco Caracciolo, il Titanic della sanità molisana: 100 lavoratori a rischio trasferimento, futuro di Agnone in bilico

Maria Carosella
17/06/2025
Attualità
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Agnone (IS) – L’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone sta attraversando una crisi senza precedenti che rischia di mettere a dura prova la tenuta stessa del presidio e della comunità locale. La carenza di personale medico e non medico, i continui trasferimenti di medici, la possibile chiusura del reparto di medicina e la situazione critica del primo soccorso stanno portando la struttura verso un progressivo declino.

Il personale del Servizio di Emergenza Territoriale 118 è da tempo in stato di agitazione, come annunciato dalla CISL FP AbruzzoMolise, a causa delle difficoltà operative dovute alla scarsità di risorse umane e mezzi adeguati. La situazione è paragonata da più parti a quella del Titanic che lentamente affonda,  come nei peggiori scenari –

Per tentare di tamponare l’emergenza, si parla dell’arrivo di medici rifugiati politici provenienti dall’Ucraina o di personale sanitario cubano, come già avvenuto in altre regioni italiane, ma le speranze di un vero rilancio del San Francesco Caracciolo sembrano sempre più lontane.

Bruno Delli Quadri, sindacalista della CISL FP AbruzzoMolise, esprime forte preoccupazione non solo per la qualità dei servizi sanitari, ma anche per i risvolti sociali ed economici di un eventuale depotenziamento o chiusura:

“Ad oggi l’ospedale conta circa 100 lavoratori. Se tutti fossero trasferiti altrove,  verso Isernia o Campobasso  si potrebbero coinvolgere fino a 100 famiglie che rischierebbero di dover lasciare il territorio, aggravando il già grave problema dello spopolamento.”

In questa prospettiva, Delli Quadri propone un’ipotesi alternativa per salvaguardare almeno una parte delle attività:

“Un reparto a gestione infermieristica potrebbe rappresentare una soluzione innovativa e sostenibile per mantenere un presidio sanitario funzionale sul territorio, garantendo assistenza continua e qualità dei servizi, nonostante la scarsità di medici.”

La comunità di Agnone e dell’intero territorio molisano attende ora risposte concrete da parte delle istituzioni regionali e nazionali, mentre la tensione tra personale sanitario e amministrazione continua a crescere. Il rischio è che, senza interventi urgenti, la struttura sanitaria – e con essa l’intera area – venga condannata a un lento e inesorabile declino

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