Truffe: finti pazzi per pensione invalidità, sequestro beni anche ad Isernia

AGI
03/04/2013
Attualità
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Napoli, 3 apr. - Le indagini sono cominciate d'iniziativa, quando agenti del commissariato di polizia di San Giorgio a Cremano, nel napoletano, raccolgono voci su un anomalo e significativo aumento di pensionati per invalidita' civile con disturbi psichici nei comuni di San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma. Si e' scoperta cosi' una organizzazione composta da un noto ristoratore di San Sebastiano al Vesuvio, D.P., 69 anni, un compiacente capo ufficio di quel comune, S.G., 57 anni, e un dipendente delle Poste Italiane, C.N., 60 anni, oggi indagati e destinatari di un provvedimento di sequestro beni. 

La procura di Nola ha cosi' coordinato l'indagine della polizia, con accertamenti sui fascicoli dei degli invalidi civili dei singoli comuni. A San Sebastiano al Vesuvio, rilevate irregolarita' di alcune certificazioni mediche e la palese contraffazione dei timbri apposti su queste, per cui venivano acquisiti 4 fascicoli di altrettanti presunti invalidi (B.S, 58 anni; C.G., 68 anni; I.A., 56 anni, e S.R., 60 anni). Dall'Asl Na 1 Centro-Distretto Sanitario 31,la certezza della falsificazione, dato che i nominativi non erano presenti in quell'archivio e i numeri di protocollo dei verbali corrispondevano ad altri assistiti. Analoga attestazione di falsita' si aveva presso l'Ufficio invalidi Civili della Municipalita' di Napoli di Chiaia - San Ferdinando - Posillipo, dove veniva accertato che i timbri riportati sugli atti non erano confacenti a quelli in uso.

 Identico accertamento a Massa di Somma dove c'era un fascicolo intestato a B.S., 54 anni, che riportava uguali anomalie. Gli indagati, dunque, proponevano ad altre persone, tramite il ristoratore, l'opportunita' di beneficiare di una pensione di invalidita' con accompagnamento, facendosi carico dell'istruzione della pratica, in cambio degli arretrati della pensioni che avrebbero riscosso senza problemi tramite un impiegato delle Poste Italiane. Emesso dunque un decreto di sequestro preventivo su conti correnti e su beni immobile, localizzati oltre che nella provincia di Napoli anche nelle province di Frosinone e Isernia, per un valore di centinaia di migliaia di euro. 

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