Valentino, 31 anni, muore in un incidente al confine tra Molise e Abruzzo: il ricordo e l’appello di Antonio Sinibaldi

Antonio Sinbaldi
12/08/2025
Attualità
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Un grave incidente stradale, avvenuto oggi al confine tra Molise e Abruzzo, è costato la vita a Valentino, 31 anni, originario di Bojano. Il giovane viaggiava in auto con un amico, rimasto ferito e trasportato in ospedale, quando si è scontrato con un altro veicolo condotto da un conoscente. Nel drammatico impatto, tre famiglie sono state travolte da un dolore che unisce le comunità di San Polo e Bojano, lasciando sgomento e silenzio in tutta la zona.

Sul tragico episodio arrivano anche le parole di Antonio Sinibaldi, giornalista di Bojano, che in un toccante testo racconta la notizia come “un pugno nello stomaco” e invita a fermarsi a riflettere sul valore della vita, sulla fragilità di ogni viaggio e sull’importanza di prevenire simili tragedie con più attenzione, rispetto e sicurezza sulle strade. Le sue righe, intrise di dolore e umanità, trasformano il ricordo di Valentino in un monito per tutti.

"Quando una strada diventa silenzio

Certe notizie arrivano come un pugno nello stomaco. Ti tolgono il fiato, ti lasciano fermo a guardare un punto nel vuoto, mentre cerchi di dare un senso a qualcosa che un senso non ce l’ha.
Oggi, quella notizia, è arrivata dal confine tra Molise e Abruzzo, lungo una strada che in tanti conoscono bene. Una strada percorsa mille volte, per lavoro, per andare a trovare un amico, per respirare un po’ di mare o di montagna. Una strada che, per Valentino, oggi, è diventata l’ultima.

Aveva 31 anni, una vita davanti e un bagaglio di sogni che nessuno potrà raccontare fino in fondo. Accanto a lui, un amico, trasportato in ospedale. L’altra auto, guidata da un’altra persona che, qualcuno, ha voluto fosse anche lui di Bojano, ha completato un intreccio tragico: tre giovani, tre conoscenti, tre famiglie che da oggi si trovano a fare i conti con un dolore che non si può pesare.

In una frazione di secondo, tutto cambia. Quella strada, che era solo un nastro d’asfalto tra due regioni, oggi è un segno nero sulla mappa della memoria. E, mentre i lampeggianti illuminavano l’asfalto bagnato di lacrime, qualcuno si sarà chiesto quante volte abbiamo dato per scontato di arrivare a destinazione, quante volte abbiamo pensato che “tanto io guido bene”, quante volte abbiamo confuso la confidenza con la sicurezza.

Ogni incidente lascia dietro di sé domande che non avranno mai risposta. Ma uno, oggi, merita di essere ripetuto ad alta voce: quanto facciamo davvero per prevenire queste tragedie? La sicurezza stradale non è solo una questione di limiti di velocità o cinture allacciate, è anche e soprattutto attenzione, rispetto, responsabilità e istituzioni che progettano, rivedono, ampliano e rendono più sicure le strade (non solo quelle abruzzesi molisane, l’Itali è grande e ha bisogno di infrastrutture serie per tutti!).

Ogni viaggio che facciamo è un patto silenzioso con chi amiamo: tornerò.

Alle famiglie coinvolte va il pensiero di un’intera comunità, quella di San Polo prima e di Bojano subito dopo. A quella di Valentino, il dolore di tutti. Nessuna parola può cancellare quello che è accaduto, ma forse può esserci conforto nel sapere che oggi un paese intero, e non solo, si stringe attorno a lui… attorno a loro.

Le strade continueranno a collegare luoghi e vite. Ma, per onorare chi oggi non c’è più, dobbiamo ricordare che ogni curva, ogni rettilineo, ogni incrocio è un momento in cui possiamo scegliere di proteggere noi stessi e gli altri. Perché dietro ogni volante c’è una storia e, oggi, la storia di Valentino ci chiede di non dimenticare."

Antonio Sinibaldi

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