Alto Molise, sanità in crisi: ipotesi medici cubani per colmare le carenze

Maria Carosella
22/08/2025
Attualità
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PESCOPENNATARO – “Senza medici non c’è sanità”. Lo ha detto il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, intervenendo al convegno “La Sanità nelle Aree interne: quale futuro per l’Alto Molise”, organizzato dal sindaco di Pescopennataro, Pompilio Sciulli.

Roberti ha annunciato un’intesa con l’Ambasciata cubana per l’arrivo in Molise di specialisti destinati ai pronto soccorso e al 118, sul modello già sperimentato in Calabria. L’obiettivo è tamponare la grave carenza di personale medico che da tempo penalizza le strutture regionali.

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All’incontro hanno partecipato, tra gli altri,  l’eurodeputato Aldo Patriciello, il presidente regione Roberti, la consigliera regionale Stefania Passarelli, il dg Asrem Giovanni Di Santo, il vescovo mons. Cibotti, il sindaco di Agnone Daniele Saia e il collega abruzzese di Rosello, Alessio Monaco, l'assessore regionale Michele Marone

Il dibattito si è concentrato anche sull’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone: Patriciello ha definito “improprio” il termine ospedale per la struttura, mentre Saia ha ribadito la richiesta di riconoscerla come presidio di area disagiata come previsto dalla legge e inserito come tale nel piano operativo regionale

Il tema dello spopolamento, del ponte Sente, la viabilità e la mobilità  sono stati più volte richiamati: “I giovani possono restare nei piccoli centri solo se ci sono opportunità, almeno con il lavoro agile nella pubblica amministrazione”, ha detto Patriciello onde evitare pendolarismi e abbandoni del territorio

A chiudere i lavori le parole del vescovo Cibotti: “Speriamo che le parole di oggi non restino solo parole”.

Resta però l’amara constatazione:  Le soluzioni annunciate rischiano di rimanere promesse.

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