A Vasto con Drusilla Foer: leggerezza, eleganza e l’arte del suo alter ego

Mario Di Laudo
24/08/2025
Attualità
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Sabato 23 agosto, l’Arena Ennio Morricone di Vasto ha ospitato Drusilla Foer in una serata memorabile tra ironia, musica ed eleganza. Lo spettacolo Parla con Dru – Chiacchiere e Canzoni, organizzato da Grido APS con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Vasto, ha offerto al pubblico un viaggio confidenziale e sorprendente nel mondo di una delle personalità più raffinate e anticonformiste della scena culturale italiana.

Cantante, attrice, scrittrice e autrice, l’alter ego di Gianluca Gori ha conquistato ancora una volta il pubblico con la sua eleganza inconfondibile, la sagacia e la capacità di alternare leggerezza e profondità. Accompagnata dall’attore e doppiatore Dario Leone, ha trasformato l’incontro in un dialogo aperto e vivace, alternando risate, riflessioni e momenti di grande intensità emotiva. Tra le domande di Leone e le interazioni con il pubblico, l’artista ha parlato di amore, arte, cinema, web e del rapporto con la propria identità: «Drusilla può sparire come può sparire Gianluca, ma se sparisce Gianluca sparisce anche lei», ha spiegato a proposito del suo alter ego, svelando un interessante dilemma esistenziale.

La serata è stata arricchita da momenti musicali in cui ha interpretato dal vivo alcune delle sue canzoni preferite e intonato brevi frammenti di grandi classici come “Senza fine” di Gino Paoli, resa celebre da Ornella Vanoni, e “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, trasformando ogni pezzo in un’esperienza unica grazie al suo stile e alla sua intensità interpretativa. Tra i brani eseguiti per intero, tutti inclusi nell’album DRU, “Non mi parlare d’amore” – scritta da Tricarico e inizialmente proposta a Ornella Vanoni – e “Guerra”, brano che aveva interpretato durante la terza serata del Festival di Sanremo 2022, in cui era  co-conduttrice. Anche “Da questa parte” è stata eseguita nel corso della serata. Non sono mancati momenti poetici, come la lettura del testo “Il giorno ad Urlapicchio” di Fosco Maraini.

Tra gli argomenti trattati, anche il tempo che passa e il senso della speranza nei bambini: «Il tempo che passa è una benedizione, un’occasione per guardarsi e scambiare esperienze che ci trasformano», ha spiegato. E riguardo ai più piccoli: «I bambini vanno lasciati nella noia, perché è lì che incontrano la rabbia e la curiosità di non annoiarsi più». Il pubblico ha avuto modo di apprezzare musica, poesia e riflessioni, oltre alla filosofia di vita e all’impegno dell’artista nel veicolare messaggi di apertura e inclusione. In merito ai pregiudizi, ha interpretato “Da questa parte”. Tra gli spettatori presenti, anche la produttrice teatrale Lara Carissimi, legata al nuovo progetto Frida, spettacolo con cui Drusilla tornerà presto a teatro, interpretando il ruolo della Catrina, simbolo della morte nella cultura messicana.

Foto di Lorenzo Di Bartolomeo

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