Paoletti (Ospedale Caracciolo): “Prima organico stabile e Direttore di Medicina, poi spazio agli specializzandi”

Maria Carosella
24/08/2025
Attualità
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Agnone – Il dott. Francesco Paoletti, dirigente medico dell’Ospedale San Francesco Caracciolo, interviene sul dibattito legato all’impiego degli specializzandi negli ospedali dopo la proroga del Decreto Calabria fino al 2027.

“Il decreto – spiega Paoletti – permette agli specializzandi di essere impiegati nelle strutture sanitarie e, una volta conseguito il titolo, di essere assunti a tempo indeterminato. Nella versione potenziata del 2025 è prevista inoltre la figura del tutor, un dirigente medico o sanitario incaricato di garantire il corretto percorso formativo. Un modello utile, ma non privo di criticità, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle responsabilità”.

Secondo Paoletti, però, nel caso dell’ospedale di Agnone le vere urgenze sono altre. “Il Caracciolo non è una struttura universitaria. Prima di pensare agli specializzandi bisogna affrontare due questioni fondamentali: bandire il concorso per il Direttore della Struttura Complessa di Medicina, che manca da sei anni, e rafforzare l’organico con medici strutturati”.

Durante i cinque anni in cui ha ricoperto il ruolo di facente funzione, Paoletti era riuscito a far assumere sei dirigenti medici. “Li avevo personalmente motivati a venire ad Agnone – racconta – ma alcuni sono stati spostati in altri reparti o al pronto soccorso, altri hanno lasciato per mancanza di prospettive. È il caso dei due reumatologi, che sarebbero rimasti se fosse stata istituita una UOSVD di reumatologia”.

Il dirigente sottolinea come la Struttura Complessa di Medicina fosse in fase di ripresa: “Siamo passati da 90 ricoveri nel 2020 a circa 800 nel 2024, migliorando anche l’appropriatezza dei DRG e la gestione delle giornate di degenza. Proprio in quel momento, però, la Medicina è stata depotenziata”.

 

Gli specializzandi, ricorda Paoletti, sono già stati presenti ad Agnone. “Ne abbiamo avuti due, sempre in turno con un medico strutturato. Solo dopo la specializzazione hanno potuto coprire i turni in autonomia. Sono senza dubbio una risorsa, ma per inserirli serve una pianta organica chiara: almeno un Direttore e sei medici per garantire i turni h24 in un reparto per acuti. Solo così gli specializzandi possono contribuire davvero e in sicurezza”.

L’obiettivo, conclude, deve essere quello di garantire tutela ai pazienti, agli stessi specializzandi e ai medici strutturati. “Gli specializzandi rappresentano il futuro dell’assistenza ospedaliera, ma oggi viviamo nel presente. Bisogna prima mettere in sicurezza il Caracciolo con organico stabile e una guida definita, e solo dopo aprire le porte al loro contributo. La vera domanda è: cosa è previsto per l’ospedale a livello ministeriale e regionale?”.

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