Vasto rivive il Settecento: successo per la 37ª edizione del Toson d’Oro

Mario Di Laudo
25/08/2025
Attualità
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La pioggia, caduta nel tardo pomeriggio e tornata solo per un breve accenno a chiusura della manifestazione, non ha fermato la magia del Toson d’Oro. La città ha vissuto ieri sera la sua 37ª edizione della rievocazione storica, riportando in vita il fasto del 1723 tra cortei, abiti d’epoca e atmosfere solenni.

Il corteo, con centinaia di figuranti in costumi settecenteschi realizzati dalla sartoria teatrale Polvere di Stelle, ha attraversato le vie del centro storico – da piazza Pudente a piazza Rossetti, fino a corso Italia – per poi approdare nuovamente a Palazzo d’Avalos, dove si è svolta la cerimonia della collazione. Un momento di grande suggestione, oggi rievocato sulla terrazza del palazzo per renderlo visibile al pubblico, mentre nel 1723 si svolgeva all’interno delle sale nobiliari.  A vestire i protagonisti di quell’evento del 24 ottobre 1723 sono stati l’attore spagnolo Sergio Múñiz, nei panni del principe Fabrizio Colonna, e l’imprenditore Alfonso Di Fonzo, nel ruolo del marchese Cesare Michelangelo d’Avalos, che consegnò il collare dell’ordine cavalleresco al principe romano per volere dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo. All’epoca la cerimonia coinvolse un gran numero di nobili, il vescovo di Trivento mons. Alfonso Mariconda e il suo segretario, che ricoprivano un ruolo di rilievo durante la collazione. Al corteo parteciparono inoltre più di duecento cavalli.

La narrazione storica è stata affidata come di consueto alla giornalista Paola Cerella, che ha accompagnato il pubblico con dettagli, aneddoti e curiosità sui dieci giorni di festeggiamenti che nel 1723 andarono dal 23 ottobre al 2 novembre. Il Toson d’Oro non è solo ricordo: è racconto, spettacolo e identità. L’ordine cavalleresco, fondato nel 1430 da Filippo il Buono, Duca di Borgogna, attraversò nei secoli le grandi dinastie europee: prima sotto gli Asburgo, che lo legarono ai sovrani d’Austria e di Spagna, e oggi sotto la giurisdizione dei Borbone di Spagna. Tra i suoi insigniti più celebri figurano monarchi e capi di stato, come la compianta regina Elisabetta II d’Inghilterra. La rievocazione a Vasto celebra simbolicamente questa tradizione, portando in vita il fasto e i rituali del Settecento. Questa onorificenza non è ereditaria e viene conferita esclusivamente dal Sovrano dell’Ordine, oggi il Re di Spagna.

La manifestazione ha visto anche la partecipazione di sbandieratori provenienti da Lucera e L’Aquila, della ballerina di danza orientale Mery Racciatti, dei mangiafuochi di Lucera, dei cavalieri del maneggio Jack O’Neil e della carrozza, giunta appositamente da Napoli, contribuendo a rendere l’atmosfera ancora più spettacolare e coinvolgente. Con la sua 37ª edizione, il corteo di Vasto trasforma ancora una volta la città in un palcoscenico a cielo aperto, dove storia e comunità si intrecciano. A conclusione della serata, il presidente degli Amici del Toson d’Oro, Manuel Giorgetti, ha ricordato Valter Marinucci, ex presidente scomparso nel 2021, un pensiero che ha unito memoria personale e gratitudine collettiva verso chi ha contribuito a rendere grande questa tradizione. Subito dopo, l’artista Cinzia Corti ha consegnato uno dei suoi celebri sassi dipinti a Sergio Múñiz, suggellando il legame tra arte, spettacolo e comunità a Vasto. Non sono mancati momenti in cui l’attore ha incontrato i fan e posato per selfie, chiudendo così una serata ricca di emozioni.

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