Dress code a scuola, dalle gonne troppo corte alle unghie finte pericolose: tre studenti su dieci devono controllare l’abbigliamento

18/09/2025
Attualità
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L’inizio del nuovo anno scolastico ha riportato al centro del dibattito la questione del dress code negli istituti italiani. Una ricerca di Skuola.net condotta su quasi tremila studenti rivela dati significativi: circa tre ragazzi su dieci devono prestare attenzione quotidiana al proprio abbigliamento per evitare richiami o sanzioni disciplinari

 

Un ulteriore 55% riceve raccomandazioni esplicite per presentarsi in classe in modo “adeguato”, mentre solamente uno studente su cinque gode di completa libertà nella scelta del vestiario.

Le restrizioni colpiscono principalmente le studentesse

Come abbiamo avuto modo di segnalare, nei giorni scorsi, i divieti più frequenti riguardano prevalentemente l’abbigliamento femminile. Nel mirino dei regolamenti scolastici finiscono top e canottiere considerate troppo “minimal”, magliette che lasciano scoperte spalle e addome, scollature generose, gonne e pantaloni corti, jeans strappati.

Le circolari emanate dai dirigenti scolastici includono anche il divieto di indossare cappelli o cappucci durante le lezioni. Numerosi istituti utilizzano formule generiche che bandiscono outfit definiti “sgarbati” o potenzialmente “distraenti” per gli altri studenti.

 

Il dress code scolastico si estende agli accessori: molte scuole vietano unghie finte per motivi di “sicurezza”, trucchi appariscenti, capelli dai colori vivaci, accessori vistosi e piercing eccessivi. Per i ragazzi, l’attenzione si concentra principalmente su barbe lunghe, incolte o con disegni particolari.

Motivazioni pedagogiche e approcci territoriali differenziati

Le normative vengono giustificate attraverso principi educativi ben definiti: creazione di un “ambiente educativo”, promozione dell'”uguaglianza sociale”, garanzie di “sicurezza e igiene”, sviluppo del “rispetto reciproco”.

Un istituto comprensivo di Villa San Giovanni invita studenti ad adottare un abbigliamento “sobrio, decoroso, pulito e ordinato”, mentre una scuola di Conversano vieta “abiti che evochino tenute estive o balneari”.

Particolarmente severo risulta un istituto pisano che minaccia l’allontanamento per i trasgressori di ogni tipo di pantaloncino e top. Le scuole adottano approcci differenziati: alcuni istituti introducono deroghe stagionali per le alte temperature, altri coinvolgono il Consiglio di Istituto nelle decisioni.

Una scuola a Siracusa osserva come sia “sempre più diffusa l’idea che quanto adatto per il mare possa esserlo per un ufficio pubblico o una scuola”, mentre altri istituti propongono l’adozione di divise scolastiche con il logo dell’istituto per ridurre le differenze economiche visibili tra gli studenti. Fonte: https://www.orizzontescuola.it/dress-code-a-scuola-dalle-gonne-troppo-corte-alle-unghie-finte-pericolose-tre-studenti-su-dieci-devono-controllare-labbigliamento-il-sondaggio/

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