Agnonese di 86 anni costretto a viaggiare da Agnone a Pozzilli, Venafro e Isernia per curarsi: solo e senza trasporti adeguati

Maria Carosella
25/09/2025
Attualità
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Agnone – Un uomo di 86 anni, solo,  senza una rete familiare di supporto, vive ogni giorno un vero e proprio calvario solo per accedere alle cure mediche. La sua storia mette in luce una realtà drammatica: la sanità locale non esiste

Oggi ha dovuto percorrere decine di chilometri con mezzi propri e solo,  da Agnone al centro Neuromed di Pozzilli  per effettuare una ecografia  e l'appuntamento era alle ore 8.. Lunedì 29 settembre dovrà recarsi a Venafro alle 13.50 per effettuare una ortopanoramica e l'8 ottobre lo aspetta Isernia per una visita specialistica alle ore 11.

 Spostamenti faticosi e stressanti, che pesano enormemente su chi ha già 86 anni e con un servizio di trasporto pubblico locale che non garantisce ne' andate e tantomeno ritorni, rendendo obbligatorio l’uso di mezzi propri per recarsi in città vicine. Una situazione che mette a rischio la salute degli anziani e dei cittadini fragili, costretti a spostarsi a costo di grandi sacrifici.

Il problema è anche strutturale: l’ospedale Caracciolo di Agnone è destinato a diventare un ospedale di comunità gestito da infermieri,  da quello che emerge dall'ultima riunione a Roma tra i commissari straordinari molisani e i tavoli tecnici. Gli esami che una volta si facevano sul territorio – ecografie, mammografie, controlli specialistici – oggi non sono più disponibili.

Come può una persona anziana affrontare tutto questo? La risposta dovrebbe essere chiara: la salute è un diritto, non un lusso. È urgente che le istituzioni intervengano, riportando servizi essenziali sul territorio e garantendo un’assistenza reale a chi ne ha più bisogno.

Allegate all'articolo le prenotazioni delle visite specialistiche, a Pozzili, Venafro, Iserniale visite specialistiche

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