AGNONE. Ho letto le dichiarazioni di Di Giacomo in merito alla situazione del Caracciolo, e tra il riso e il pianto ha vinto il riso….amaro. Ma dov’era questo signore mentre si compiva lo scempio sul nostro ospedale? L’unica sua comparsa in Agnone e dintorni risale alla campagna elettorale in cui è arrivato col suo capitano Iorio in auto blu al Teatro Italo Argentino, con in prima fila i vertici ASREM, ad assicurare che avrebbero salvato il Caracciolo, così come gli unici suoi interventi mirano ad offendere una popolazione che ha tentato di difendere i suoi diritti, completamente abbandonata da gente come lui che invece ne aveva il dovere e le possibilità.Per il resto non c’è mai stato….e se c’era dormiva. Forse il nostro eroe mal digerisce di aver dovuto lasciare il suo posto a Berlusconi, vivere di luce riflessa cominciava a piacergli….visto che nessun cittadino ha mai potuto mettere la sua preferenza sul suo nome su una scheda elettorale. Forse il nostro eroe vuole imitare le gesta dell’Araba Fenice , che risorge dalle proprie ceneri, ma siamo nel campo della mitologia.Mi viene in mente un libro di Anthony De Mello che si intitolava “Messaggio per un’aquila che si credeva un pollo” e penso che in questo caso il titolo potrebbe essere l’esatto contrario….ed è notorio che i polli non fanno grandi voli!Ulisse: ti hanno rimandato ad Itaca, abbi dignità…. TACI!